AREZZO – Uno studio su vantaggi, problematiche e
sviluppo dello smart working. Ad averlo condotto è stata Sintra, realtà aretina
specializzata in soluzioni web e business digitale, che ha approfittato dell’attuale
situazione di emergenza per attuare nuove modalità organizzative del proprio operato
e per indagare sui possibili scenari futuri di implementazione del lavoro
domestico. L’azienda ha effettuato una ricerca su un campione di settantacinque
dipendenti e collaboratori a cui, dopo le prime settimane di sperimentazione e
valutazione dello smart working, ha inviato un questionario per approfondire le
diverse tematiche legate ai recenti cambiamenti vissuti nella quotidianità e nelle
relazioni interpersonali.
«La piena attuazione dello smart working -
commenta Valentina Chessa, responsabile delle risorse umane di Sintra, - è una
conseguenza della diffusione del Coronavirus che ha imposto di portare avanti
il lavoro in nuove modalità in termini di organizzazione di tempi, spazi e
relazioni. Il nostro studio, a cui hanno risposto il 90% degli interpellati, sarà
utile per approfondire se e come questa esperienza lavorativa potrà continuare anche
al termine dell’emergenza».

Lo studio condotto da Sintra ha,
in sintesi, evidenziato come lo smart working possa essere attuato nei settori del
web senza perdere produttività ed efficienza. In quest’ottica, l’azienda utilizzerà
la ricerca per proiettarsi verso il futuro e per valutare la possibilità di una
nuova organizzazione capace di innalzare in parallelo la qualità della vita
professionale e domestica dei propri dipendenti. «La forzata e rapida riorganizzazione
dovuta alla situazione sanitaria - conclude Marcello Spreafico, analista
dei dati di Sintra, - ha modificato mentalità e comportamenti, ma il lavoro
è proseguito nonostante le distanze con responsabilità ed efficacia. La sfida è
ora di strutturare nuovi modelli organizzativi tra ufficio e casa per proiettarsi
al periodo successivo al Covid-19».
Arezzo,
martedì 14 aprile 2020
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