giovedì 7 marzo 2013

Il Comune non può diventare il teatro delle battaglie del Pd

AREZZO – Il consiglio comunale di Arezzo non può diventare il teatro delle battaglie politiche del Partito Democratico. A sostenerlo è Luigi Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, che non nasconde la propria amarezza per la paradossale situazione creatasi nella seduta consiliare di mercoledì 6 marzo, quando il presidente Ralli ha modificato l'ordine del giorno per attaccare il sindaco Fanfani e per portare in aula un problema meramente interno al Pd.
«Il consiglio comunale - spiega Scatizzi, - si è trovato coinvolto nelle schermaglie tattiche e politiche del solo Pd. Questo è sicuramente il partito di massima responsabilità amministrativa, in quanto esprime il sindaco, il presidente del consiglio comunale e la maggioranza, ma non mi sembra opportuno che utilizzi la seduta consiliare per affrontare i propri problemi interni. In questo senso mi preme evidenziare due aspetti. Il primo è che il presidente Luciano Ralli, intervenuto nel dibattito come consigliere per presentare un provvedimento di sua competenza, ha utilizzato strumentalmente l'argomento all'ordine del giorno per evidenziare un problema politico del Pd. Il secondo è che il presidente di turno del consiglio, Andrea Modeo, non ha richiamato al rispetto del regolamento che non consente di utilizzare un argomento all'ordine del giorno per affrontare problematiche politiche estranee allo stesso argomento». 
Alla luce di tale situazione, Scatizzi chiede che venga convocato un consiglio comunale apposito che contenga all'ordine del giorno la verifica dell'attuale situazione politica aretina, con tutte le parti chiamate ad esprimersi e a portare il loro contributo. «Queste schermaglie sono ormai uscite dal Pd e hanno coinvolto l'intero consiglio comunale - continua il consigliere, - dunque chiedo espressamente che venga convocata una nuova seduta di verifica politica in cui ognuno possa esprimere la propria opinione nella massima trasparenza e dignità di ruolo, nell'interesse dei cittadini e di una corretta informazione. Se così non fosse dovremmo ritenere che le istituzioni vengono utilizzate strumentalmente per trasmettere segnali politici convenienti ad alcuni soggetti o ad alcuni partiti o per condizionarsi vicendevolmente. Abbiamo appena approvato il regolamento consiliare con le nuove norme sulla trasparenza, dunque tale dibattito servirà anche per far cessare illazioni e presunti gossip sulla posizione di tanti consiglieri».

Arezzo, Venerdì 7 Marzo 2013

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