mercoledì 27 marzo 2013

L'amarezza di Scatizzi per lo scarso coraggio di Fanfani

AREZZO – All'indomani del tanto atteso rimpasto della giunta comunale, il consigliere Luigi Scatizzi non nasconde la propria amarezza per le decisioni del sindaco Fanfani. A sorprendere il capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo è soprattutto la nomina di Marcello Caremani, una scelta che contraddice vistosamente tutte le indicazioni emerse negli ultimi giorni dalle varie parti politiche e che dimostra scarsa lungimiranza governativa da parte del sindaco.
«Sono consapevole - avvia Scatizzi, - che la nomina degli assessori e la distribuzione delle deleghe è di competenza insindacabile del sindaco che, ovviamente, deve essere legato alla giunta da un rapporto di fiducia. Esprimo tuttavia alcune considerazioni sulla coerenza e sul rispetto delle competenze che in tale situazione di difficoltà dovrebbero avere coloro che vanno a ricoprire incarichi di governo nel comune di Arezzo». 
Scatizzi evidenzia come le nomine del sindaco si siano ancora una volta orientate verso personalità provenienti dall'ospedale San Donato, escludendo il resto della società civile e intravedendo esclusivamente nella sanità le soluzioni per provare a risollevare la città di Arezzo. 
«Credo che il sindaco abbia scambiato la società civile per l'ospedale san Donato - spiega il consigliere. - Dove sta il rispetto per la storia politica locale? Dove sta l'assegnazione per competenza? Dove sono la gioventù e il rinnovamento tanto invocato? In questa nomina e nell'attribuzione delle deleghe non c'è nulla di quanto dichiarato e, soprattutto, c'è una strana scarsa lungimiranza politica. Arezzo aveva bisogno di gente nuova e lontana dai poteri forti della città, invece il sindaco si è rivolto ancora una volta alla sanità, un settore in cui sembra che si nascondano tutte quelle persone in grado di fare il bene del territorio. Quale sarà il prossimo passo? Il sindaco assegnerà una nomina direttamente al direttore sanitario Desideri? Stiano attenti i vari Dringoli e Gasperini: se non si premuniranno almeno di un diploma da infermiere rischiano seriamente di perdere posto».

Arezzo, Giovedì 27 Marzo 2013

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