AREZZO – Gli errori commessi nella progettazione
e nella realizzazione dell'Interporto di Indicatore devono essere un monito per
le future amministrazioni cittadine. A sostenerlo è Luigi Scatizzi, consigliere
comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che lamenta lo spreco di risorse pubbliche
e private per un'opera che, progettata nel 1995, si profila inutile ed obsoleta
in riferimento a quella che è l'attuale situazione economica: il consigliere si
augura che il caso dell'Interporto serva da esempio perché l'amministrazione e
gli imprenditori in futuro siano più accorti e non ripetano gli stessi errori.
«Anche Arezzo - spiega Scatizzi, - ha le sue opere incompiute che hanno
bruciato risorse al futuro dell'economia e alimentato investimenti che, con il
tempo, hanno finito con l'arenarsi. Ancora una volta siamo a stigmatizzare il
fatto che burocrazia, lunghi tempi di concessione e realizzazione, interessi
speculativi e miopia politico-amministrativa abbiano condotto a realizzare un'opera
che, a 20 anni dalla sua ideazione, è ancora incompiuta.
Non deve più
succedere che gli interessi di pochi soggetti ricadano sulle spalle di coloro
che, nei decenni successivi, si troveranno costretti a fare i conti con un
crescente cumulo di debiti da ripianare senza ricevere alcun beneficio da opere
che, all'atto pratico, si riveleranno inutili.
Diventa fondamentale acquisire
una maggiore lungimiranza, prevedendo per i futuri lavori un tempo di
realizzazione ben preciso, massimo di 12 mesi: non è possibile perdere decenni
per opere del genere».
Arezzo,
Domenica 1 Luglio 2012
Uffici Stampa EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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