AREZZO – Tra i temi trattati all'ultimo
consiglio comunale di Arezzo c'è anche quello della sanità e delle prospettive
dell'ospedale provinciale San Donato. A lanciare il problema è stato il
consigliere Luigi Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, che ha
presentato un'interrogazione al sindaco Giuseppe Fanfani chiedendo come mai al
polo aretino manchino ormai da anni una decina di direttori di struttura
complessa (gli ex primari) e perché nessuno si sia mai attivato per una loro
sostituzione.
I reparti che attualmente risultano senza dirigente sono la
medicina interna, la geriatria, le malattie infettive, la neurologia, la
pediatria, la medicina nucleare, la psichiatria, il Sert e la chirurgia, a cui
si aggiunge il dipartimento dell'emergenza e dell'urgenza in cui da settembre
entrerà in carica il dottor Alberto Cuccuini. Consapevole che l'amministrazione
comunale non ha poteri amministrativi in materia di sanità, Scatizzi ha chiesto
comunque al sindaco, in qualità di responsabile della salute pubblica della sua
comunità, di intervenire per sollecitare la copertura dei principali ruoli
vacanti nell'ambito del San Donato.
«Sicuramente
- ha avviato Scatizzi durante il consiglio comunale, - questa politica attendista dell'amministrazione è dettata dalla regione
ed è collegata alla riorganizzazione e riqualificazione del sistema ospedaliero
toscano che vede Arezzo inserito in un quadro di accorpamento nell'Area Vasta
capeggiata da Siena. Tale mancanza di decisione nella copertura dei ruoli del San
Donato crea però situazioni di precarietà all'interno dell'ospedale aretino,
limitando la progettualità e la crescita dei livelli tecnologici e di
investimento, come ad esempio quello sulla robotica fatto dalla Asl di Arezzo
con il contributo del Calcit. Senza contare che una tale lunga vacanza dei
ruoli dirigenziali per un numero di reparti così ampio tende a disorientare i
cittadini e i pazienti favorendo il fenomeno delle fughe verso gli ospedali di
altre città».
Alla luce di tutto questo, Scatizzi ha chiesto al sindaco di
rivolgersi alla direzione generale dell'Asl8 per conoscere i tempi e le logiche
di riorganizzazione del San Donato, quanti e quali ruoli dirigenziali rimarranno
ad Arezzo, quali strutture, servizi o specialità medico-chirurgiche saranno
portate su Siena e quale collocazione spetterà in futuro all'ospedale aretino.
«I sindaci - conclude il consigliere,
- hanno il dovere di vigilare sull'operato
delle Asl. In questo senso si rende necessario
un attivo e sistematico controllo pubblico in grado di fornire risposte certe
ai cittadini».
Arezzo,
Martedì 21 Maggio 2013
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