AREZZO
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Saranno presenti anche le Acli di Arezzo a Terra Futura, il convegno
internazionale in programma a Firenze alla Fortezza da Basso da venerdì 17 a
domenica 19 maggio. L'evento, giunto alla decima edizione, riunisce ogni anno
le migliori energie e proposte della società civile, delle istituzioni e delle
imprese impegnate nella costruzione di un futuro sostenibile e più equo: il
titolo del dibattito e degli interventi di Terra Futura 2013 sarà "Dieci
anni dopo: oltre la crisi per una nuova Europa".
Le Acli aretine
rivestiranno un ruolo da protagonista con Paolo Formelli, segretario
dell'Associazione Anziani e Pensionati-Fap Acli, che sarà relatore sabato 18
maggio, alle ore 16.30, all'interno di "Europa e generazioni. Il dialogo a
partire dal lavoro", una conferenza che presenterà la possibilità di
valorizzare talenti e competenze del passato per costruire nuovi lavori con i
giovani.
Nel suo intervento Formelli presenterà i buoni risultati raggiunti con
il progetto "riGenerazioni" promosso lo scorso anno dalle Acli e
dalla Fap di Arezzo e rivolto ai ragazzi delle scuole medie e superiori. "riGenerazioni"
ha portato i giovani alla scoperta di alcune professioni del passato che stanno
scomparendo ma che potrebbero essere valorizzate come elementi di sviluppo del
territorio e delle economie locali, sfruttando le competenze di anziani e
artigiani della nostra terra. Con questo obiettivo i ragazzi sono stati
accompagnati in alcune botteghe artigiane di Arezzo, Anghiari e Castiglion Fiorentino
per vedere all'opera e confrontarsi con artigiani del legno, della ceramica,
della terracotta o del ricamo, talenti che oggi appartengono a sempre meno
persone e che stanno lentamente sparendo.
«A
Terra Futura - spiega Formelli, - illustreremo
come sia possibile uno sviluppo economico e lavorativo attraverso
l'acquisizione di nuove e vecchie competenze. Il nostro progetto ha dimostrato
come la riscoperta di mestieri del passato possa fornire ulteriori possibilità
per i giovani: in un momento tanto carente di lavoro è necessario sfruttare i
talenti degli anziani per aprirsi nuove porte. Si pone l'esigenza di unire le
vecchie e le nuove generazioni per conservare una memoria storica in grado di
agire nell'attuale contesto economico attraverso la riscoperta delle antiche professioni.
L'innovazione culturale e la tecnologia caratterizzano il nostro tempo, ma
siamo convinti che la valorizzazione delle competenze sia un elemento fondamentale
per contrastare le condizioni di povertà e di esclusione sociale».
Arezzo, Giovedì 16 Maggio 2013
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