AREZZO – La politica aretina si sta schierando
contro il gioco d'azzardo e contro il proliferare delle sale con slot machines,
video poker e scommesse. Sul solco di questa battaglia si inserisce anche Luigi
Scatizzi, consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che chiede
all'amministrazione di rendere illegali e inammissibili tali locali dedicati al
gioco d'azzardo.
«Anche nella nostra
città sono fiorite molte sale giochi - spiega Scatizzi. - Questi posti legalizzano il gioco d'azzardo
e attraggono un numero sempre più alto di cittadini che, con la prospettiva del
facile guadagno e del divertimento, cadono in un vortice di dipendenza e di
indebitamento. Stiamo vivendo
un dramma sociale che mina le famiglie e alimenta la criminalità: l'amministrazione
e l'intera politica hanno il dovere etico e culturale di combattere il gioco
d'azzardo».
Tra le
richieste di Scatizzi c'è quella di prevedere un piano che regolamenti l'apertura di nuove sale giochi e
che le collochi non nel centro cittadino ma in zone produttive. «Dobbiamo scongiurare il rischio di concentrazioni
nelle zone residenziali - continua, -
evitando il degrado e disagi per i residenti. Se proprio tali luoghi devono
esserci e devono essere legali, che siano posti al di fuori della città. In
questo senso condivido la posizione del gruppo consiliare del Pd che ha
presentato un atto d'indirizzo per opporsi alla diffusione del gioco d'azzardo
e per contrastare il fenomeno impedendo l'insediamento di nuove sale in
prossimità delle scuole e dei luoghi di aggregazione».
Scatizzi chiede infine di incrementare i controlli
da parte delle forze dell'ordine per monitorare il giro di denaro e le attività
interne a queste sale giochi, promuovendo allo stesso tempo una campagna di
sensibilizzazione e di informazione sui rischi connessi al gioco d'azzardo. «Mi
auguro che in questa azione la città proceda unita - conclude il
consigliere. - Istituzioni, Asl, scuole e
associazioni devono promuovere una campagna di pubblicità e di sensibilizzazione
per allontanare i cittadini dalla possibilità della dipendenza».
Arezzo,
Sabato 4 Maggio 2013
Nessun commento:
Posta un commento