AREZZO – L'Arezzo Karate riparte dai giovani. Il
vivaio è sempre stato il fiore all'occhiello di una società che, da Arezzo, è
riuscita a portarsi ai vertici del karate nazionale arrivando a conquistare nel
corso degli anni ben 28 titoli italiani. Medaglia d'onore al merito sportivo e
prima società di karate della città di Arezzo affiliata alla Fijlkam
(Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), dalla palestra dell'Arezzo Karate di stagione in
stagione sono sbocciati tanti atleti che si sono poi fatti onore in campo
internazionale, arrivando a meritare spesso una chiamata nella nazionale
italiana. Questa tradizione è tenuta viva da uno staff tecnico di primo livello
che, capeggiato dal maestro e direttore sportivo Alessandro Balestrini, ogni
anno decide di ripartire dalle basi dedicandosi con attenzione e entusiasmo ai
bambini dai 5 ai 10 anni.
Al momento, nel vivaio dell'Arezzo Karate vi sono
circa 30 giovani atleti che svolgono
prevalentemente un'attività ludica che favorisce il potenziamento delle
capacità motorie e il miglioramento della forma fisica, della forza e
dell'equilibrio.
«La nostra priorità -
spiega Balestrini, - è la crescita del
bambino. Nel settore giovanile i maestri usano il karate come uno strumento per
perseguire lo sviluppo completo del giovane atleta, promuovendo un'attività che
lo aiuti a crescere e che getti in lui le basi per svolgere qualsiasi
disciplina sportiva. Le tecniche e l'agonismo arriveranno solo in un secondo
momento e con il passaggio all'agonismo: siamo contrari alla
"specializzazione precoce" perché riteniamo che il periodo del vivaio
debba servire esclusivamente per divertirsi, crescere e imparare i valori dello
sport». Nel corso della
stagione esistono poi appuntamenti che permettono ai bambini dell'Arezzo Karate
di uscire dalla palestra e di confrontarsi con coetanei di altre società.
Queste occasioni sono fornite dal Gran Premio Giovanissimi, una serie di
giochi, di prove e di combattimenti organizzati a livello regionale a cui
partecipano tutti i giovani atleti di ogni società toscana. «Nei Gran Premi - conclude Balestrini. - l'elemento prevalente è esclusivamente
quello ludico. In queste manifestazioni non contano i risultati, ma ai piccoli
atleti di tutta la regione viene offerta la possibilità di mettersi alla prova
con i coetanei e di poter crescere in vista di un futuro ingresso
nell'agonistica. Queste attività devono esser vissute con gioia ed entusiasmo
dai bambini che poi, in futuro, avranno tutto il tempo per pensare ai risultati
e per sognare vittorie importanti».
Arezzo,
venerdì 3 gennaio 2014
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