AREZZO – A pochi chilometri da Arezzo c'è una
vasta zona abitata che è lasciata in uno stato di totale abbandono da parte
dell'amministrazione comunale. L'area in questione è quella che, da Santa
Firmina, prosegue per Villalba fino ad arrivare a San Marco: qui strade
dissestate, scarsa illuminazione e fossi trascurati sono solo alcuni dei disagi
vissuti quotidianamente da tutti i residenti. A presentare queste problematiche
nel corso dell'ultimo consiglio comunale è stato Luigi Scatizzi, capogruppo dei
Popolari per Arezzo, che ha rivolto un'interrogazione all'assessore ai lavori
pubblici Franco Dringoli chiedendo un rapido intervento della giunta. «Negli ultimi anni - ha spiegato
Scatizzi, - la zona ha vissuto un aumento
dei residenti e del traffico ma, nonostante questo, sembra completamente
abbandonata a se stessa».
Uno dei maggiori problemi è a livello viario:
strade strette e costellate di buche e cedimenti, scarsa segnaletica
orizzontale e verticale, assenza di protezioni lungo la carreggiata in
prossimità di fossi e di torrenti rendono la zona quanto mai pericolosa al
transito.
Inoltre i recenti acquazzoni hanno gonfiato i torrenti facendo
franare in più punti la sede stradale e insinuandosi sotto lo stesso manto
d'asfalto, con un potenziale pericolo di cedimento della carreggiata. «Gli stessi torrenti e i fossi - aggiunge
Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - sono in più punti abbandonati e non puliti, una condizione che non
consente il corretto deflusso delle acque soprattutto nei momenti di maggior
piovosità. Questo aspetto ha recentemente aggravato il fenomeno degli
allagamenti e delle esondazioni delle acque nelle strade, nelle case e nelle
aziende. Abbiamo dunque chiesto al Comune di intervenire prontamente sia con i
tecnici del verde pubblico e della manutenzione stradale, sia stimolando altre
società come l'Ente Bonifica Val di Chiana per una pronta e appropriata
manutenzione dei fossi della zona». Altri disagi sono causati dalla carente
illuminazione che limita la sicurezza stradale e che, complice l'assenza di
polizia e vigili urbani, ha favorito il proliferare di episodi di
microcriminalità. Infine la chiusura del vicino ufficio postale di Bagnoro
priva la zona di un ulteriore servizio per gli abitanti e per i vari soggetti
economici, costretti ad operare in un contesto di difficoltà e di precarietà. «La zona - conclude Gallorini, - ha bisogno di una rinnovata attenzione da
parte dell'amministrazione. Alcuni interventi sono urgenti e di prioritaria
importanza soprattutto per quanto riguarda la viabilità e l'illuminazione,
mentre per tutti gli altri abbiamo chiesto alla giunta di redigere un calendario
con una serie di opere di manutenzione programmate per rivalorizzare questa
zona».
Arezzo,
domenica 26 gennaio 2014
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