AREZZO –
Tra sport e sociale, il Tennis Giotto ha rinnovato il proprio impegno nel
tennis paralimpico in carrozzina. Il circolo aretino debuttò in questa
disciplina con la valdarnese Giulia Capocci di cui ha sostenuto i primi passi
di una carriera che ha finora trovato il suo apice nel quarto posto del ranking
mondiale, avviando così un’esperienza particolarmente positiva che ha ora
trovato continuità con il quarantasettenne casentinese Roberto Mazzi.
Questo
atleta, colpito nel 2007 da una paraparesi che ne ha progressivamente bloccato
l’utilizzo delle gambe, si è avvicinato per la prima volta al tennis nel 2015
nel corso di una settimana estiva multisport al Sestriere. A distanza di qualche
anno, Mazzi ha contattato il direttore generale del Tennis Giotto Jacopo
Bramanti per valutare le possibilità di iniziare a praticare questa disciplina
e il circolo, in collaborazione con la federazione e con gli ausili della Lab
3.11, ha messo a sua disposizione una carrozzina in comodato d’uso gratuito per
i primi mesi di allenamento guidati dal maestro Giacomo Grazi. «Ringrazio
il circolo - spiega il casentinese, - per avermi fornito la possibilità
di mettermi alla prova in uno sport con cui sto traendo importanti benefici per
la vita quotidiana: il tennis mi aiuta a conoscere e a mantenere attive le
potenzialità del mio corpo».
Il
percorso di Mazzi è iniziato da soli pochi mesi, ma il tennista ha vissuto la
soddisfazione di essere convocato nei primi raduni regionali e di debuttare in un
torneo di tennis in carrozzina a Livorno dove ha raggiunto una positiva semifinale
nel tabellone di consolazione con cui ha ottenuto i primi punti nel ranking italiano.
Per il 2020, l’obiettivo sarà di dar seguito a questo percorso di crescita e di
incrementare la partecipazione ai vari tornei nazionali della disciplina. Il
Tennis Giotto, invece, è intenzionato a diventare un punto di riferimento per
lo sviluppo del tennis in carrozzina e, in quest’ottica, ha rinnovato la
collaborazione con la federazione che ha garantito la disponibilità a fornire le
strumentazioni in comodato d’uso gratuito di sei mesi per permettere di fare
sport a coloro che desiderano iniziare questa attività, ma il circolo nutre
anche l’intenzione di consolidare i rapporti con il Comitato Italiano Paralimpico.
«La
presenza del movimento di tennis in carrozzina è motivo di forte orgoglio per
il nostro circolo - spiega il maestro Grazi, - e, dopo l’esperienza
positiva con Capocci, siamo felici di aver rinnovato questa attività anche con
Mazzi. Questa disciplina dimostra come lo sport possa essere uno strumento per
superare le barriere e per favorire il mantenimento delle capacità residue necessarie
per portare avanti una vita autonoma e di miglior qualità, ma è anche uno
strumento di integrazione e di inclusione: Mazzi sta vivendo attivamente la
nostra struttura e si allena spesso anche con i nostri agonisti. L’impatto
sociale e sportivo di questa attività rappresenta dunque la nostra più bella
vittoria».
Arezzo, lunedì 27 gennaio 2020
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