AREZZO –
Misure immediate con l’obiettivo di non bloccare il settore edile nonostante il
Coronavirus. Ad averle adottate è stata la Sgrevi di Ca’ de Cio, uno dei
principali magazzini edili del centro Italia, che negli ultimi giorni ha predisposto
tutte le precauzioni necessarie per adeguarsi a quanto previsto dai decreti relativi
al contenimento della patologia e per poter così continuare a rispondere ai
bisogni di architetti, geometri e costruttori. La priorità dell’azienda, infatti,
è stata di adottare ogni soluzione necessaria per l’attuale situazione
sanitaria per dar seguito al proprio servizio di consegna, stoccaggio e montaggio
di materiali che è basilare
per il proseguo di numerosi cantieri presenti sul territorio.
Le
prime accortezze hanno riguardato la tutela della salute dei ventuno dipendenti
della Sgrevi che sono stati dotati di mascherine, guanti e gel igienizzanti per
lavorare in piena sicurezza e nel rispetto delle norme, prevedendo anche una parallela
riorganizzazione dei turni di lavoro per ridurne la compresenza negli stessi
orari.
Nel frattempo, la ditta ha attuato anche la chiusura per un giorno dell’intero
stabilimento di Ca’ de Cio per procedere ad una completa sanificazione di ogni
ambiente quale misura di contenimento dal contagio del virus e, in quest’ottica,
ha chiuso al pubblico lo stesso magazzino che continuerà ad operare esclusivamente
al servizio di professionisti e costruttori. «I settori di edilizia e
costruzioni - spiega Gianfranco Zuffetti, direttore tecnico dell’azienda, - stavano
già attraversando un momento particolarmente duro che, ovviamente, potrebbe acuirsi
ulteriormente con il Coronavirus a causa della difficoltà degli approvvigionamenti
dei materiali e del rischio del blocco dei cantieri. A confermarlo sono, ad
esempio, molti lavori appaltati da privati che sono già stati posticipati. In
questa delicata situazione sanitaria, dunque, la priorità della Sgrevi è stata
di procedere ad un’immediata riorganizzazione per lanciare un messaggio di presenza
e di vicinanza in un momento di generale incertezza».
Arezzo, giovedì 19 marzo 2020
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