AREZZO –
La Casa di Riposo “Fossombroni” ha attivato il progetto “Video Chiamiamoci” per
mantenere costante il contatto tra gli ospiti e i loro parenti. La necessità di
prevenire la diffusione del Coronavirus ha indotto la storica struttura
cittadina ad attuare una drastica restrizione agli ingressi dei visitatori che dal
25 febbraio sono stati consentiti esclusivamente per motivi urgenti e che dal 5
marzo, in relazione all’evolversi della situazione epidemiologica e all’incremento
dei casi, sono stati totalmente chiusi. I residenti, dunque, si sono trovati
nella condizione di non poter ricevere le quotidiane visite a cui erano
abituati.
Per sopperire alla lontananza fisica, la Casa Pia ha organizzato un servizio di videochiamate che permetterà agli ospiti di restare costantemente in contatto con i loro cari. «Tra le conseguenze di questo periodo - commenta la presidente Maria Paola Petruccioli, - rientra la distanza dagli affetti che, nonostante la vicinanza del nostro personale ventiquattro ore su ventiquattro, acuisce il senso di isolamento. La chiusura delle visite è stata una misura necessaria per la tutela dei nostri ospiti a cui abbiamo però fornito una rapida contromisura con questo progetto».
Per sopperire alla lontananza fisica, la Casa Pia ha organizzato un servizio di videochiamate che permetterà agli ospiti di restare costantemente in contatto con i loro cari. «Tra le conseguenze di questo periodo - commenta la presidente Maria Paola Petruccioli, - rientra la distanza dagli affetti che, nonostante la vicinanza del nostro personale ventiquattro ore su ventiquattro, acuisce il senso di isolamento. La chiusura delle visite è stata una misura necessaria per la tutela dei nostri ospiti a cui abbiamo però fornito una rapida contromisura con questo progetto».
La
Casa Pia si è così dotata di alcuni smartphone e, fino al termine dell’emergenza,
ogni mattina e ogni pomeriggio sarà previsto del tempo dedicato
specificatamente all’incontro virtuale con i parenti. Giorno dopo giorno è
stato pianificato un programma di videochiamate che sta permettendo ad ogni
ospite di vivere l’emozione di vedere e di parlare con i familiari in una
modalità totalmente inedita: per molti di loro, infatti, si è trattato della
prima esperienza con questa tecnologia. «L’età avanzata e, in alcuni casi,
le patologie - continua Stefano Rossi, direttore della Casa Pia, - sono
un limite all’utilizzo delle tecnologie da parte dei nostri ospiti. Il
progetto “Video Chiamiamoci”, nella sua semplicità, è stato dunque vissuto con entusiasmo
ed emozione perché ha fornito l’opportunità di restare vicini agli affetti in
un momento di inevitabile distanza».
Arezzo,
lunedì 23 marzo 2020
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