giovedì 26 marzo 2015

Gli onorevoli Ascani e Rizzetto ad Arezzo per parlare di Job Act

AREZZO – Le prospettive del Job Act e le future opportunità di lavoro giovanile. Questi importanti temi saranno affrontati dalle Acli di Arezzo in un dibattito pubblico in programma venerdì 27 marzo, alle 21.30, alla Casa delle Culture in piazza Fanfani. La responsabilità di spiegare la recente riforma e di metterne in luce le reali ricadute occupazionali è stata affidata a due relatori d'eccezione che hanno vissuto da protagonisti tutte le dinamiche che hanno portato al Job Act: gli onorevoli Anna Ascani e Walter Rizzetto. Nell'organizzazione della serata, la scelta della Acli è stata di invitare due ospiti di diversa estrazione politica in grado di illustrare le opportunità e le criticità della manovra del governo, con la giovane Ascani che fa parte del Partito Democratico e con Rizzetto che, dopo l'esperienza nel Movimento 5 Stelle, è al momento alla guida del gruppo misto Alternativa Libera. Quest'ultimo, inoltre, potrà portare il proprio prezioso contributo anche in qualità di vicepresidente della commissione parlamentare permanente sul lavoro pubblico e privato.
«Le Acli - spiega il presidente provinciale Stefano Mannelli, - sono la prima associazione aretina ad aver organizzato un incontro dedicato al Job Act, una manovra attesa da tanti anni e che è entrata in vigore proprio nei primi giorni di marzo».
Dopo i saluti dello stesso Mannelli e del segretario nazionale di Gioventù Aclista Matteo Bracciali, il giornalista Luca Tosi avrà il compito di moderare un dibattito il cui principale obiettivo sarà di capire come il Job Act inciderà sui giovani e sulle loro future prospettive lavorative. Sembra infatti che la riforma andrà ad interessare circa 250.000 giovani che entro il 2015 avranno accesso ad una stabilizzazione lavorativa tra regolarizzazioni e nuove assunzioni. Allo stesso tempo non mancano però numerosi punti di criticità come gli elevati costi per l'approvvigionamento energetico delle imprese, il forte impatto dei costi aggiuntivi salariali per il datore di lavoro, la scarsa accessibilità al credito bancario o il ritardo della riforma della giustizia civile che continua ad incidere negativamente sull'attrattiva di investimenti esteri in Italia. «Il Job Act - continua Mannelli, - andrà ad incidere profondamente sul mondo del lavoro ma ha innescato profonde contrapposizioni all'interno delle varie forze politiche e dei sindacati: ci sembrava importante proporre un momento di confronto e di riflessione con due esponenti del Parlamento come Ascani e Rizzetto per capirne i punti di forza, i punti di debolezza e le possibilità per i giovani».

Arezzo, giovedì 26 marzo 2015

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