mercoledì 12 agosto 2015

Scuole materne, il Comune non può svendere il servizio

AREZZO – La futura gestione delle scuole materne di Arezzo rappresenta un bel banco di prova per testare l'attuale giunta comunale. Se la privatizzazione temporanea di cinque nuove sezioni ha rappresentato un passaggio quasi obbligatorio per garantire la ripresa del servizio e la sua qualità, l'assessore Lucia Tanti deve ora impegnarsi per vigilare sull'operato dei privati e per evitare un ulteriore depauperamento dell'educazione pubblica. A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che esprimono la loro posizione in merito all'esternalizzazione di due sezioni della scuola Acropoli, due della Pallanca e una del nido Cucciolo. L'associazione difende infatti l'importanza del sistema educativo integrato come strumento in grado di rispondere in modo adeguato alle esigenze delle famiglie garantendo la doppia offerta di pubblico e privato, ma questo servizio deve svolgersi necessariamente entro linee guida e processi indicati dall'autorità comunale. In questa fase, dunque, la giunta deve predisporre un sistema per controllare la qualità e le modalità dei servizi erogati dal privato nella scuola materna, la formazione degli insegnanti, l'attenzione rivolta alle famiglie e gli indirizzi pedagogici seguiti.
Un passaggio importante riguarda inoltre la predisposizione del bando per l'appalto del servizio, con criteri di trasparenza che vadano realmente ad individuare la migliore possibilità per l'assegnazione delle sezioni privatizzate.
«L'esternalizzazione non è da stigmatizzare - spiega Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - perché conduce ad una varietà d'offerta più ampia, variegata e flessibile da rivolgere ai bambini e ai loro genitori. Ma l'esternalizzazione non implica la svendita del servizio o il suo abbandono ma, al contrario, assegna al Comune ulteriori responsabilità spingendolo ad attuare processi di valutazione e di monitoraggio affinché il servizio rispetti i bisogni delle famiglie e mantenga la qualità necessaria per la formazione dei più giovani». Se il sistema integrato è positivo, questo deve contemplare necessariamente una forte presenza del pubblico e di conseguenza le esternalizzazioni non possono aumentare di anno in anno. Il privato non può sopravanzare sul pubblico, dunque i Popolari per Arezzo invitano la giunta ad impegnarsi perché sia individuata una percentuale minima sotto cui la gestione comunale non può scendere. «Questa percentuale potrebbe rappresentare un impegno e un argine per tutelare l'educazione pubblica - aggiunge il vicepresidente Giovanni Grasso. - Nel frattempo, la nostra speranza è che il Comune mantenga le promesse e si impegni nell'attuare quelle condizioni affinché le cinque sezioni delle materne oggetto del recente provvedimento tornino effettivamente pubbliche già dall'anno scolastico 2016-2017».

Arezzo, mercoledì 12 agosto 2015

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