giovedì 8 novembre 2012

Un nuovo circolo e tante iniziative: l'Arci Pesca Fisa traccia il proprio bilancio


AREZZO – Al termine di un'annata intensa e ricca di iniziative, per l'Arci Pesca Fisa di Arezzo è il momento di tracciare un primo bilancio dell'attività degli ultimi mesi. Dalla promozione delle gare sportive all'organizzazione delle visite all'impianto di Carda, dai corsi per la pesca di selezione al siluro alla gestione della zona regolamentata del torrente Corsalone: il presidente Alfredo Rondoni esprime soddisfazione per tutte le attività e per i progetti portati avanti dall'associazione aretina.
«È stata un'annata particolarmente fruttuosa - afferma Rondoni. - I primi risultati positivi li possiamo riscontrare già nel tesseramento, con centinaia di pesca-sportivi che hanno deciso di affiliarsi ad Arci Pesca Fisa. In questo senso è fondamentale l'attività dei nostri cinque circoli disseminati in tutte le vallate della provincia: tra questi è doveroso ricordare il nuovo Arci Pesca Casentino, un circolo nato a Poppi da pochi mesi che ha già iniziato a pieno ritmo la propria attività e che ha già riunito tantissimi appassionati». 
Restando in Casentino, in questa vallata c'è l'impianto ittiogenico di Carda, una struttura gestita dall'Arci Pesca Fisa in cui vengono prodotte le trote-fario destinate alla semina dei fiumi e dei torrenti di tutta la provincia. «Questo impianto è uno dei fiori all'occhiello della nostra attività - continua Rondoni. - Nel corso dell'anno sono venuti a Carda circa 150 ragazzi e bambini di varie scuole e dei campi solari, a cui abbiamo proposto un progetto didattico volto a far conoscere il funzionamento e l'importanza di questa struttura, spiegando loro l'ecosistema fluviale e le varie fasi di crescita della trota: abbiamo registrato un vero e proprio successo e dunque speriamo di ripetere questa iniziativa anche in futuro». 
Infine c'è il progetto di selezione alla pesca al siluro che nell'ultimo anno ha impegnato i maggiori sforzi dell'Arci Pesca e che ha preparato 220 pescatori per il monitoraggio del pericoloso predatore. «Ormai è noto che i fiumi e i torrenti aretini sono stati invasi dal siluro - conclude Rondoni. - Questo pesce fa razzia di tutto ciò che trova sul proprio fondale e rischia di mettere a repentaglio l'intero ecosistema fluviale della provincia. In questo senso ci siamo immediatamente attivati promuovendo alcuni corsi di formazione volti al monitoraggio della presenza dei siluri nelle nostre acque: puntiamo a formare 250 pescatori abilitandoli alla pesca a questo predatore».
                  
Arezzo, Giovedì 8 Novembre 2012

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