AREZZO
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Al termine di un'annata intensa e ricca di iniziative, per l'Arci Pesca Fisa di
Arezzo è il momento di tracciare un primo bilancio dell'attività degli ultimi
mesi. Dalla promozione delle gare sportive all'organizzazione delle visite
all'impianto di Carda, dai corsi per la pesca di selezione al siluro alla
gestione della zona regolamentata del torrente Corsalone: il presidente Alfredo
Rondoni esprime soddisfazione per tutte le attività e per i progetti portati
avanti dall'associazione aretina.
«È stata un'annata particolarmente fruttuosa - afferma Rondoni. - I primi risultati positivi li possiamo riscontrare già nel tesseramento, con centinaia di pesca-sportivi che hanno deciso di affiliarsi ad Arci Pesca Fisa. In questo senso è fondamentale l'attività dei nostri cinque circoli disseminati in tutte le vallate della provincia: tra questi è doveroso ricordare il nuovo Arci Pesca Casentino, un circolo nato a Poppi da pochi mesi che ha già iniziato a pieno ritmo la propria attività e che ha già riunito tantissimi appassionati».
«È stata un'annata particolarmente fruttuosa - afferma Rondoni. - I primi risultati positivi li possiamo riscontrare già nel tesseramento, con centinaia di pesca-sportivi che hanno deciso di affiliarsi ad Arci Pesca Fisa. In questo senso è fondamentale l'attività dei nostri cinque circoli disseminati in tutte le vallate della provincia: tra questi è doveroso ricordare il nuovo Arci Pesca Casentino, un circolo nato a Poppi da pochi mesi che ha già iniziato a pieno ritmo la propria attività e che ha già riunito tantissimi appassionati».
Restando in
Casentino, in questa vallata c'è l'impianto ittiogenico di Carda, una struttura
gestita dall'Arci Pesca Fisa in cui vengono prodotte le trote-fario destinate
alla semina dei fiumi e dei torrenti di tutta la provincia. «Questo impianto è uno dei fiori
all'occhiello della nostra attività - continua Rondoni. - Nel corso dell'anno sono venuti a Carda
circa 150 ragazzi e bambini di varie scuole e dei campi solari, a cui abbiamo
proposto un progetto didattico volto a far conoscere il funzionamento e
l'importanza di questa struttura, spiegando loro l'ecosistema fluviale e le
varie fasi di crescita della trota: abbiamo registrato un vero e proprio
successo e dunque speriamo di ripetere questa iniziativa anche in futuro».
Infine
c'è il progetto di selezione alla pesca al siluro che nell'ultimo anno ha
impegnato i maggiori sforzi dell'Arci Pesca e che ha preparato 220 pescatori
per il monitoraggio del pericoloso predatore. «Ormai è noto che i fiumi e i torrenti aretini sono
stati invasi dal siluro - conclude Rondoni. - Questo pesce fa razzia di tutto ciò che trova sul proprio fondale e
rischia di mettere a repentaglio l'intero ecosistema fluviale della provincia.
In questo senso ci siamo immediatamente attivati promuovendo alcuni corsi di
formazione volti al monitoraggio della presenza dei siluri nelle nostre acque:
puntiamo a formare 250 pescatori abilitandoli alla pesca a questo predatore».
Arezzo, Giovedì 8 Novembre 2012
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