AREZZO
– Nel solo comune di
Arezzo ci sono oltre 1.500 abitazioni di recente costruzione sfitte o
invendute. Il consigliere comunale Luigi Scatizzi parte da questa
considerazione nell'invitare la giunta ad avviare una riflessione sul tema
dell'edilizia popolare da inserire nel nuovo Regolamento Urbanistico.
Alcune
ricerche hanno evidenziato come in città esista una media di 30 alloggi popolari
ogni 800 richieste, dunque il mercato è saturo ed è necessario intervenire per
risolvere il problema della casa. In quest'ottica Scatizzi ha chiesto
all'amministrazione di non sprecare ulteriori risorse per costruire nuovi
alloggi, ma di comprare quelli già esistenti, sfitti o invenduti, destinandoli
ad uso popolare. «Per nuovi costruzioni
occorrono risorse ingenti e tempi lunghi - spiega il capogruppo del Nuovo
Polo per Arezzo, - dunque propongo al
Comune di studiare una soluzione alternativa per disporre di nuove abitazioni
di edilizia popolare: una possibilità potrebbe essere quella di utilizzare i finanziamenti
regionali per acquistare e diventare proprietario di tali immobili attraverso
un bando pubblico di acquisto. Questa operazione, oltre ad essere più economica
rispetto alla costruzione di nuove case, permetterebbe in pochi mesi di entrare
in possesso di immobili e potrebbe avere effetti positivi sull'intero mercato
immobiliare: gli impresari edili si liberebbero degli invenduti, avrebbero
nuova liquidità e sarebbero nella condizione di far girare l'economia
attraverso nuovi investimenti. Infine questa soluzione consentirebbe di evitare
situazioni di emarginazione e di ghettizzazione che potrebbero verificarsi con
la costruzione di quartieri popolari».
Sempre in tema di edilizia popolare,
Scatizzi propone di prevedere finanziamenti agevolati per le giovani coppie
interessate ad acquisire un'abitazione, sostenendo le richieste per le prime
case. «Ai tempi di Amintore Fanfani -
conclude il consigliere, - il programma
dell'edilizia popolare prevedeva agevolazioni per le giovani coppie intenzionate
a costruire casa. In una situazione economica e in un mercato del lavoro tanto
incerto, è necessario che il Regolamento Urbanistico preveda riduzioni degli
oneri di urbanizzazione per abbattere le spese, facilitare l'accesso alla prima
casa e sostenere la formazione di nuove famiglie. Non è infatti tollerabile che
tali oneri siano esattamente gli stessi per una famiglia che ristruttura o
costruisce la prima casa e per un qualsiasi altro soggetto che ristruttura o
costruisce per fini speculativi».
Arezzo,
Mercoledì 26 Dicembre 2012
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