AREZZO – Imparare a nuotare ed
acquisire sicurezza in acqua. Sono questi i due obiettivi che ispirano la
scuola nuoto "6-18 anni" della Chimera Nuoto, la società con sede ad
Arezzo all'interno del palazzetto del nuoto. Questi corsi di nuoto si basano su
un percorso progressivo in cui, attraverso sei diversi livelli codificati
(galleggiamento, proiettile, avanzamento, respirazione, efficienza e potenza),
i tecnici della Chimera Nuoto insegnano tutti quei movimenti (virate, stili e
partenze) che permettono al nuotatore di trasformare la propria motricità da
terrestre ad acquatica.
Tutto questo avviene attraverso una didattica basata
sulla pedagogia attiva, una metodologia che prevede l'apprendimento attraverso
l'azione: ricevuto un obiettivo da raggiungere, l'allievo impara a nuotare non
con spiegazioni teoriche ma con azioni pratiche, scoprendo i movimenti più
adeguati e interiorizzando l'apprendimento. «La Chimera Nuoto - spiega il direttore tecnico Marco Magara, - considera il nuoto come uno sport di squadra
e così tutte queste attività vengono praticate a circuito, con gli atleti che
svolgono gli esercizi tutti insieme minimizzando le pause e passando la maggior
parte del tempo della lezione dentro l'acqua».
L'obiettivo dei corsi della
scuola nuoto "6-18 anni" è di gettare le basi per formare quei
nuotatori che, in futuro, potranno entrare nei settori agonistici della Chimera
Nuoto e praticare il vero e proprio nuoto sportivo. Per coloro che invece non
sono interessati alla pratica agonistica, frequentare la scuola nuoto può
essere una valida attività per mantenersi in forma, praticare una disciplina
motoria e acquisire familiarità con l'ambiente acquatico. «Il nuoto è uno sport per tutti - conclude Magara. - Le lezioni della scuola nuoto, due volte
alla settimana e pomeridiane, si adattano ad ogni esigenza e sono complementari
anche ad altri sport: il nuoto fa bene, non è traumatico e si svolge in un
ambiente chiuso e temperato, dunque può essere praticato in ogni stagione e con
qualsiasi condizione atmosferica».
Arezzo, Lunedì 25 Febbraio 2013
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