AREZZO – Il Comune di Arezzo necessita di nuovi
strumenti per ascoltare e coinvolgere i suoi abitanti, sempre più estraniati
dalle dinamiche amministrative della città. I Popolari per Arezzo chiedono
all'amministrazione di trovare strategie per dar vita ad una cultura
partecipativa e per stimolare l'impegno civico dei cittadini, permettendo loro
di tornare ad essere una parte attiva del processo amministrativo. Nei
quartieri cittadini e nelle frazioni del vasto territorio comunale è infatti
avvertita l'esigenza di poter partecipare alla programmazione dei lavori
pubblici o, almeno, di poter esprimere un giudizio sulle priorità e sugli
indirizzi generali delle politiche attuate dalla giunta. Oltre al
coinvolgimento dei cittadini che potrebbero portare il loro contributo per
evidenziare e risolvere numerose problematiche, i Popolari per Arezzo
evidenziano come siano presenti numerose associazioni che sarebbe opportuno
considerare per lo sviluppo sociale e culturale della comunità aretina.
Per
oltre quarant'anni questo compito di partecipazione e decentramento
amministrativo è stato svolto dalle circoscrizioni, l'ente più prossimo al
territorio e alle sue realtà, ma la loro abolizione nel 2011 ha aperto la
necessità di trovare nuove forme e nuovi strumenti in grado di avviare un
valido processo partecipativo. «Favorire
e promuovere la partecipazione dei cittadini - commenta Andrea Gallorini,
presidente dei Popolari per Arezzo, - deve
essere il primario compito di ogni amministrazione, dunque chiediamo al Comune
di attivarsi per elaborare un progetto che possa coniugare cultura
partecipativa e impegno civico. In un periodo caratterizzato da sempre minor
disponibilità economica, tra l'altro, l'amministrazione comunale ha il dovere
di avviare un processo partecipativo che possa informare e consultare la cittadinanza».

Arezzo,
sabato 25 febbraio 2017
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