AREZZO – Le istituzioni hanno la responsabilità
e il dovere di vigilare sulla gestione e sui servizi relativi all'accoglienza
dei migranti. Ad affermarlo sono i Popolari per Arezzo che, in relazione al
dibattito sui numeri e sui costi dell'accoglienza in provincia di Arezzo,
chiedono di prevedere che le risorse per i migranti possano essere investite
anche per momenti di formazione e per attività con finalità sociali, con
l'obiettivo di perseguire la strada dell'integrazione. In questo senso,
l'associazione condivide la dichiarazione del sindaco Ghinelli che ha richiesto
alle associazioni del terzo settore di rendere noti i dettagli dei percorsi di
accoglienza e l'ammontare dei loro costi, per utilizzare gli utili per progetti
di sicurezza e di coesione sociale. «I
Popolari per Arezzo - spiega il presidente Andrea Gallorini, - ritengono importante tenere alta
l'attenzione su queste tematiche. L'accoglienza, infatti, non deve diventare un
business, anche se i numeri parlano di un alto giro di affari, con ventun milioni
di euro spesi solo nell'ultimo anno per circa millesettecento migranti
dislocati in varie strutture del territorio».
Considerando che le politiche sociali del Comune di Arezzo
ammontano a circa dieci milioni di euro per centomila abitanti, la cifra in
questione rivolta ai migranti è notevole. I Popolari per Arezzo auspicano dunque
che a livello nazionale e internazionale si trovino risposte concrete per
affrontare il fenomeno migratorio e, in particolare, per risolvere le cause che
spingono queste persone a lasciare le loro terre. Nell'immediato, tuttavia, la
proposta è di creare occasioni di formazione e di programmare attività con
finalità sociali, facendo fruttare questi costi e tentando così la strada
dell'integrazione. Lasciare i migranti nei parchi e nelle vie cittadine senza
un'attività, infatti, non solo non è decoroso per i migranti stessi, ma rischia
di alimentare malcontento e intolleranza fra i cittadini.

Arezzo,
giovedì 10 agosto 2017
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