giovedì 4 dicembre 2014

Un impegno condiviso per debellare i pericoli dell'amianto

AREZZO – Un impegno condiviso per debellare l'amianto dal territorio comunale di Arezzo. A richiederlo sono i Popolari per Arezzo che si rivolgono all'amministrazione comunale promuovendo un intervento di bonifica in città dalla presenza dell'eternit, il "minerale diabolico" definito mortale dalla ricerca medico-scientifica e messo al bando nel 2000 dall'Unione Europea. Nonostante tale pericolo per la salute pubblica, il Comune di Arezzo non ha mai attivato una forte politica di gestione e di rimozione dell'amianto esistente, nel rispetto del principio medico di precauzione. L'esposizione all'amianto, infatti, continua ancora oggi ad essere presente nel territorio aretino in materiali di rivestimento, condutture idriche, vecchi serbatoi dell'acqua, tetti di edifici pubblici e privati, discariche a cielo aperto e manufatti rurali. I Popolari per Arezzo propongono dunque all'amministrazione di prevedere una collaborazione con Usl e Arpat per avviare una laboriosa ma obbligatoria opera di censimento delle strutture ancora contenenti eternit, iniziando dagli edifici pubblici per poi passare ai privati.
Per velocizzare questa pratica potrebbero essere attivate azioni di informazione, sensibilizzazione e collaborazione promosse dalle amministrazioni comunali e provinciali.
La predisposizione di una mail o l'attivazione di un apposito numero telefonico, seguiti da un'efficace campagna di comunicazione, permetterebbero ai cittadini di auto-notificare la propria posizione e di integrare la rilevazione statistica avviata dalle istituzioni. «Il censimento - spiega Sara Scassa dei Popolari per Arezzo, - deve essere necessariamente seguito da un'attenta opera di valutazione e di monitoraggio tecnico sul grado di usura delle singole strutture, operando secondo una logica che assicuri la precedenza a tutti gli ambienti di vita e di lavoro umano». Attualmente non sono previsti incentivi che agevolino l'opera sanatoria, dunque i privati incontrano spesso notevoli difficoltà economiche per lo smaltimento dell'amianto. A tal proposito, il Comune dovrebbe assumersi l'onere di aiutare dal punto di vista burocratico e logistico tutti quei cittadini che vogliono sanare le proprie strutture, facendo rientrare questi interventi negli incentivi economici previsti dal decreto legislativo 102 del 2014 per la riqualificazione energetica. «L'amministrazione - aggiunge Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - deve considerare che sono in aumento quei fenomeni meteorologici violenti come le trombe d'aria che, in pochi minuti, rendono pericolose le strutture in eternit non ancora messe in sicurezza. Riteniamo che questo sia un valido motivo per avviare immediatamente uno scrupoloso piano di valutazione, di azione e di gestione per arginare i pericoli dell'amianto».

Arezzo, giovedì 4 dicembre 2014

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