AREZZO – L'amministrazione effettui un'analisi
delle criticità idrogeologiche del territorio aretino e intervenga prontamente
nelle aree a maggior rischio. La richiesta arriva dai Popolari per Arezzo che
invitano ad una maggior attenzione verso le esigenze e le problematiche che
possono interessare le frazioni che, a causa della mancata manutenzione di
fossi e torrenti, sono sottoposte alla minaccia di allagamenti e di disagi per
i loro abitanti. Un'azione lungimirante di monitoraggio e di interventi può, al
contrario, prevenire queste problematiche e mettere in sicurezza il territorio
dai pericoli legati ai bruschi cambiamenti meteorologici e agli acquazzoni che
stanno caratterizzando le ultime estati. L'esigenza è sentita particolarmente
nelle frazioni dove le opere di urbanizzazione e la scarsa manutenzione hanno configurato
un particolare rischio idrogeologico dovuto al fatto che i torrenti e i fossi risultano
in molti casi coperti da terra, vegetazione e detriti, dunque non sono in grado
di assorbire e di smaltire grosse portate di pioggia.
Tale situazione riguarda anche
località prossime alla città come Bagnoro e San Polo, i cui abitanti si sono
rivolti ai Popolari per Arezzo per segnalare queste problematiche e per
esprimere le preoccupazioni per i rischi di allagamento. «All'amministrazione - spiega Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari
per Arezzo, - chiediamo di effettuare
l'analisi delle criticità idrogeologiche e del livello di rischio a cui sono
sottoposte le varie frazioni, dimostrando una rinnovata attenzione e stimolando
i soggetti preposti alla pulizia di fossi e argini ad intervenire per evitare future problematiche
e per garantire sicurezza agli abitanti».
La stessa attenzione deve riguardare
anche la città di Arezzo dove molti tombini sono risultati occlusi da terra, foglie, aghi di pino e altri
residui che impediscono il deflusso dell'acqua piovana e testimoniano
l'inadeguatezza della rete fognaria. Nelle ultime estati è diventato infatti un
fenomeno costante e prevedibile l'allagamento, ad esempio, dell'accesso
all'ospedale San Donato e dei vari sottopassaggi cittadini, ma si sono
verificati disagi alla viabilità anche in zone come via Giotto, via Romana e il
raccordo. «La manutenzione ordinaria
rappresenta la prima forma di prevenzione a costo zero - aggiunge Grasso, -
dunque occorre un rapido impegno per
rendere la città pronta ad ogni sorpresa meteorologica e per ridurre al minimo
i disagi per i cittadini».
Arezzo, sabato 13 agosto 2016
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