AREZZO – Un viaggio nel Mediterraneo alla
scoperta di ritmi, suoni e cultura della sua sponda orientale. Ad averlo
vissuto è l'aretino Shady Hasbun che, nel corso di questa estate, è stato tra i
protagonisti della tournee dei Maram Oriental Ensemble che ha toccato numerose
zone d'Italia con l'obiettivo di divulgare e far conoscere la musica delle
sponde mediterranee più ad est. Il noto chef, titolare del ristorante Le Rotte
Ghiotte e ideatore della scuola di cucina Chef Shady Food Lab, ha così
indossato le vesti del musicista per calarsi in un progetto artistico che si è
rivelato particolarmente affine con la sua attività professionale. Come cuoco,
infatti, lavora da anni per proporre e valorizzare la cultura gastronomica
mediorientale integrandola con la tradizione tipicamente aretina, dunque nei
Maram ha seguito la stessa mission per creare un anello di congiunzione tra le
peculiarità delle varie civiltà mediterranee.
Cantante e percussionista, Shady ha suonato al fianco del
padre originario di Betlemme Taisir Masrieh (liuto e voce), di Giuliano Matozzi
(percussioni), di Riccardo Donadio (violoncello), di Gianni Rubolino (sax) e di
Michele Mancusi (contrabbasso), dando vita ad un gruppo che ha proposto un
repertorio vasto ed eterogeneo tra brani folcloristici, canti popolari, musica
classica orientale e melodie dei più grandi compositori arabi.
I concerti dei
Maram (parola palindroma che significa "meta") sono stati vari nei
toni e nello stile, con una selezione di pezzi che sono spaziati dalle melodie
più sofisticate a quelle più spensierate, da brani impegnati a ritmi festosi
tratti dalle culture di Tunisia, Egitto, Palestina, Libano, Siria, Iraq e
Turchia. Il tutto, ovviamente, riarrangiato con strumenti e sensibilità più
prossime al pubblico italiano che ha partecipato ai vari concerti che si sono
susseguiti tra Roma, Assisi, Pietrasanta, Massa Marittima e Viareggio. Questo
percorso continuerà nei prossimi mesi in altre tappe in Italia e all'estero,
con Shady che, ancora una volta, uscirà dalla cucina per far rullare le mani
sui suoi tamburi, dando seguito alla positiva esperienza dei Maram che per lui
si affianca a quella con gli aretini Kabila con cui collabora ormai da molto
tempo. «Il Mediterraneo - commenta
Shady, - ha una cultura particolarmente
florida e tante tradizioni millenarie da scoprire. I Maram, nati ormai
diciassette anni fa, propongono suoni e melodie a tratti esaltanti e
trasparenti, a tratti melanconici e meditativi, con l'ambizione di creare in
Italia un ponte culturale verso il vicino oriente».
Arezzo, mercoledì 24 agosto 2016
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