AREZZO – Le amministrazioni cambiano ma non
cambiano le modalità di nomina delle società partecipate. Ad affermarlo sono i
Popolari per Arezzo che esprimono delusione di fronte al nome proposto da
Coingas come futuro nuovo presidente di Estra che, ancora una volta, mostra
come questi enti siano strettamente legati alle dinamiche politiche e non a
logiche ispirate al bene comune. La designazione rappresenta una mera manovra
politica che permette all'amministrazione cittadina di accontentare Fratelli
d'Italia e, in particolare, il suo capogruppo dopo le tensioni dello scorso
anno con il sindaco che, legate alla mancata assegnazione di assessorati e
della presidenza del consiglio comunale, avevano spinto il partito ad astenersi
dall'assumersi responsabilità nella maggioranza. I Popolari per Arezzo
sottolineano inoltre come lo stesso candidato alla presidenza di Estra era
stato votato dai cittadini per il suo impegno in Fratelli d'Italia e per
svolgere servizio in consiglio comunale, dunque con questa nomina interromperebbe
anzitempo il mandato ricevuto dagli elettori.
«Purtroppo prosegue la politicizzazione delle società partecipate -
spiegano i Popolari per Arezzo, - che
continuano a configurarsi come veri e
propri "poltronifici". Questa manovra è orientata non in un'ottica di
servizio pubblico ma, al contrario, al rafforzamento della maggioranza
accontentando un alleato che lo scorso anno era stato decisivo per vincere le
elezioni».
A prescindere dal futuro presidente di
Estra, i Popolari per Arezzo sostengono la necessità di cambiare radicalmente
le modalità di nomina dei vertici delle società partecipate, privilegiando le
competenze e le attitudini professionali. Per rendere questi organi realmente
al servizio della città e dei cittadini deve infatti essere tagliato il filo
che li lega alla politica, interrompendo i meccanismi clientelari e dimostrando
un coraggio che finora è mancato. Le società partecipate sono sempre più responsabili
di molti dei servizi di cui beneficiano i cittadini, ma allo stesso tempo anche
della maggior parte dei costi da loro sostenuti, dunque nella scelta dei loro
vertici devono essere considerate le capacità e i curriculum dei nominati che
devono dimostrare di poter ricoprire questi ruoli alla luce di un disegno di
sviluppo per l'ente a cui ambiscono. «Queste
qualità - aggiungono i Popolari
per Arezzo, - non si acquisiscono
unicamente con centocinquanta preferenze alle elezioni. Il management deve essere
in grado di avviare un cammino trasparente, volto all'efficienza e alla
riduzione di sprechi e costi: i presidenti e i loro consigli di amministrazione
ricevono lauti stipendi che arrivano direttamente dai contribuenti, dunque queste
non devono più essere considerate luoghi di ricollocamento della classe
politica e strumenti per favori politici».
Arezzo,
sabato 27 agosto 2016
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