AREZZO
–
Il Comitato Provinciale dell'Unione di Centro si è riunito straordinariamente
Giovedì 30 Agosto per discutere dei nuovi assetti della provincia. Nei
mesi scorsi l'Udc si è battuta in Parlamento per l'abolizione delle
province, ritenendola un'ottima occasione per semplificare la burocrazia
e per tagliare le spese, ma la spending
review approvata non ha soppresso le province, ma le ha riorganizzate
accorpando quelle che non soddisfano determinati parametri.
Alla data dell'emanazione della legge,
la Provincia aretina soddisfa i parametri indicati in quanto a popolazione
(350.000 abitanti) e dimensione (2.500 kmq), dunque non avrebbe da
preoccuparsi, forte, tra l'altro, della previsione che, in caso di
accorpamento, il capoluogo sia la città con il maggior numero di abitanti
(quindi Arezzo). Oltre a questo è da considerare che Arezzo mette insieme
il 47% delle esportazioni della Toscana del Sud ed ha un Pil doppio rispetto
alle città di Siena e Grosseto messe insieme. Quella che si gioca è una grande partita
politica, perché altrimenti non sarebbe possibile avere incertezze sul
capoluogo del nuovo ambito provinciale, salvo non si vogliano far
prevalere interessi particolari e di potere nell'ambito della Regione Toscana.
Purtroppo da ben 8 anni Arezzo non ha un
assessore in Giunta Regionale (Siena al contrario ne esprime ben 2) e, di
conseguenza, su Siena è stata costruita l'area vasta mentre Arezzo è stata
persino esclusa dalla commissione regionale che dovrà proporre il nuovo
assetto delle province. Perché tutto questo? Quale è il prezzo del silenzio di
buona parte della classe dirigente aretina del Pd? L'Udc della provincia di
Arezzo ritiene importante la posizione attualmente assunta dal sindaco
di Arezzo Fanfani che, tuttavia, non deve avere sbavature o tentennamenti,
altrimenti potrebbe essere interpretata come una mera azione
di propaganda politica. Il compito che si è assunto il sindaco Fanfani
non può esaurirsi infatti con il solo colloquio con il presidente della
regione Toscana Rossi: i rappresentanti della città devono coinvolgere
tutte le istituzioni e per questo motivo Simon Pietro Palazzo e Luigi Scatizzi,
rispettivamente nostri capogruppo in Provincia e in Comune,
hanno proposto la convocazione dei rispettivi consigli di appartenenza
per prendere una posizione forte ed unanime sul riassetto delle province. Ben
vengano anche iniziative che coinvolgono il tessuto sociale e associativo della
provincia, ma la politica deve riprendere la guida del processo di rappresentanza
dei legittimi e vitali interessi del territorio che rappresenta. Arezzo non può
perdere la propria autonomia: in termini di semplificazione che funzionalità
avrebbe una macroprovincia grande quanto mezza Toscana e costruita unicamente
per desiderio di qualcuno? L'Udc metterà in campo ogni iniziativa per rendere l'opinione
pubblica cosciente del danno che si sta perpetrando nei confronti del
nostro territorio.
Arezzo,
Domenica 2 Settembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento