AREZZO – Le istituzioni finora hanno scarsamente
vigilato sul mercato del lavoro e, con l'ingresso di produttori di Paesi
cosiddetti "emergenti", sono notevolmente aumentati i casi di lavoro
sommerso, di evasione e di elusione fiscale. A denunciare questa situazione è
Luigi Scatizzi, consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che mette in
luce come anche l'economia aretina sia stata danneggiata dal proliferare di un
mercato senza regole.
«La globalizzazione
- spiega Scatizzi, - ha determinato l'entrata
nel mercato della produzione dei Paesi "emergenti", le cui imprese
producono beni e servizi con regole profondamente diverse rispetto a quanto
previsto in Italia. Tali Paesi ignorano spesso le più elementari regole che
garantiscano la sicurezza e la salubrità del lavoro, remando contro la stessa
dignità del lavoratore, costringendolo ad orari disumani ed ignorando ogni
tutela assicurativa: se non è possibile imporre leggi a questi Paesi, certamente
è un dovere delle istituzioni pubbliche italiane farle rispettare nelle aziende
all'interno del territorio nazionale. Il rispetto delle norme sulla dignità del
lavoro non è soltanto un segno di civiltà ma anche una battaglia contro la
concorrenza sleale che in tante parti del nostro Paese ha portato molte
aziende, rispettose della legge e dei lavoratori, a chiudere perché letteralmente
escluse dal mercato: di questa situazione Prato ne è la maggiore dimostrazione,
ma molti casi del genere si sono verificati anche ad Arezzo. Tale battaglia di
legalità si lega anche alla battaglia contro l'evasione e l'elusione fiscale,
in quanto la produzione nel mancato rispetto delle leggi comporta spesso anche
una violazione delle norme fiscali».
Alla luce di questa situazione,
Scatizzi richiede un fermo intervento da parte delle istituzioni e delle forze
dell'ordine per attivare un severo controllo sul mercato del lavoro e per
riportarlo sui binari della legalità, salvaguardando molte imprese locali che
altrimenti, schiacciate da una concorrenza senza regole, rischierebbero di
soffocare.
«Privi di adeguate risorse
economiche, gli enti e le istituzioni finora non hanno vigilato sulla
situazione del mercato del lavoro - conclude il consigliere. - È allora necessario che vengano rafforzati
i controlli nei confronti di quelle realtà del mondo della produzione che operano
contro la legge e contro l'uomo, il lavoratore e la sua dignità, garantendo
parità di trattamento a tutte le aziende che producono nello stesso territorio
e nello stesso mercato».
Arezzo,
Domenica 23 Settembre 2012
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