AREZZO
– Quanto peserà la
Tares sulle tasche degli aretini? A chiederselo è il capogruppo
del Nuovo Polo per Arezzo Luigi Scatizzi che, preoccupandosi del peso della
nuova tassa sui rifiuti, ha chiesto delucidazioni al sindaco Fanfani circa
l'applicazione ad Arezzo del tributo. La Tares, entrata in vigore con
l'ultimo decreto "Salva-Italia", è la tassa comunale
dedicata alla smaltimento dei rifiuti solidi urbani che, una volta a regime, conterrà
un rincaro del 30% rispetto alle precedenti imposte.
«La Tares - spiega
Scatizzi, - interessa chiunque possieda
locali che producono rifiuti, pesando particolarmente sulle famiglie numerose e sulle imprese.
Ho
presentato un'interrogazione per sapere se è vero che in questa tassa è
previsto un incremento del 30% rispetto alla consistenza
dell'attuale tributo perché, se così fosse, determinerebbe un onere
insostenibile per molte famiglie e aziende. Alla
luce dell'attuale situazione economica e finanziaria ho chiesto di approfondire
questo aspetto per dar risposte certe alla cittadinanza e per comunicare quale
sarà effettivamente l'onere della nuova imposta».
Il
sindaco, interpellato sulla questione, non ha tardato ad attivarsi, rivolgendosi
direttamente all'Ato Toscana Sud, la società di gestione integrata dei rifiuti
urbani. Nel documento inviato al Comune di Arezzo, l'Ato ha confermato come
l'introduzione della Tares porterà ad un aggravio delle tasse pagate dai
cittadini, anche se non ha specificato in quanto consisterà questo rincaro. «È da evidenziare - si legge nel
documento, - come il richiamato effetto
di aggravio all'utente sia dovuto certamente alla parte del tributo
rappresentato dalla copertura dei costi dei servizi indivisibili (tra cui
illuminazione pubblica e manutenzione) che esulano dalla gestione dei rifiuti. Alla
luce di questo, l'applicazione della Tares porterà un incremento della quota di
tributo pagato dall'utente».
Un altro elemento della Tares che preoccupa
Scatizzi è la rateizzazione del pagamento: la prima rata era prevista nel
Gennaio 2013 ma questa è stata posticipata, dunque nei prossimi mesi gli
aretini potrebbero ritrovarsi alcuni arretrati da saldare. «Il Comune - conclude il consigliere, - dovrebbe studiare modalità per calmierare la
tassa per le fasce di reddito più deboli, soprattutto se nel primo pagamento dovessero
cumularsi diversi rateizzi. Sembra infatti che nella prima fatturazione
rientrerà tutto il pregresso: è necessario studiare soluzioni alternative
perché una situazione del genere darebbe vita ad una tassazione difficilmente
sopportabile dai cittadini».
Arezzo,
Venerdì 15 Marzo 2013
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