AREZZO – Alla politica aretina occorrono un
nuovo programma e una scelta degli assessori basata sulla competenza e non su
meri giochi politici. A sostenerlo è Luigi Scatizzi, capogruppo in consiglio
comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che traccia una possibile via per trainare
la città fuori dalla situazione stagnante in cui attualmente langue. «Il sindaco Fanfani - avvia il
consigliere, - ha vinto le elezioni e
quindi spetta a lui e alla sua maggioranza la possibilità e il dovere di
indicare la via per dare la svolta ad Arezzo. Per riuscirvi deve però ammettere
che le attuali condizioni cittadine sono profondamente diverse da quelle del
periodo in cui è stato eletto e che per affrontare l'attuale crisi occorre un
nuovo programma».
La riflessione di Scatizzi si basa sul fatto che la città
sta vivendo il peggior periodo della propria recente storia, con i due settori
trainanti, l'orafo e il tessile, in profonda crisi e con le flessioni del
comparto edile, dei settori commerciali e dei servizi. Con tale situazione, il
programma presentato da Fanfani alle ultime elezioni e votato dai cittadini
appare dunque superato e non può più essere considerato idoneo per arginare la
crisi. Da qui la richiesta del consigliere di riscrivere con rapidità ed urgenza
un nuovo piano di rilancio cittadino coinvolgendo tutte le eccellenze e le
personalità della società civile.
«La
giunta - continua, - deve farsi
carico di scelte politiche decise e audaci, senza nascondersi dietro ad
impedimenti politici o partitici. Al momento il sindaco sembra stretto in un
angolo in cui l'unica preoccupazione è quella di scegliere se nominare
assessori tecnici o politici, ma, al contrario, dovrebbe studiare un nuovo progetto
di rilancio cittadino a cui le varie eccellenze del territorio possano
contribuire con spunti e idee creando le condizioni per un radicale cambio di
rotta della città».
Uno dei punti all'ordine del giorno è anche la nomina
dei nuovi assessori, una questione che Scatizzi si augura che si concluda
secondo l'interesse della collettività e non secondo gli interessi di partito.
«Fanfani deve essere lasciato libero di
scegliere secondo la propria responsabilità - conclude il consigliere. - Il Pd e gli altri partiti che appoggiano la
giunta dovrebbero uscire dalla logica delle nomine interne, che tanto poco
portano alla collettività, rendendosi disponibili ad un serio dibattito per
raggiungere un nuovo programma basato esclusivamente sull'interesse generale.
Questo può essere un punto d'incontro tra tutte le forze politiche per
garantire governabilità e futuro alla città».
Arezzo,
Venerdì 22 Marzo 2013
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