AREZZO – "Il mio è un ruolo di opposizione
costruttiva". Con queste parole Luigi Scatizzi, capogruppo dei Popolari
per Arezzo, prova a smorzare la polemica innescata negli ultimi giorni dalle
dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali d'opposizione circa il suo
appoggio al Pd. Scatizzi è stato infatti chiamato in causa nel corso
dell'ultimo consiglio dal capogruppo del Pd Matteo Bracciali che ha richiesto
il suo voto favorevole sulla variazione di bilancio, motivando l'invito con il
fatto che i Popolari per Arezzo non svolgono "opposizione strumentale".
Da quel momento Scatizzi è stato citato nei commenti di Daniele Farsetti,
Gianni Mori e Marco Tulli, dunque il consigliere ha ora deciso di chiarire la
propria posizione nelle dinamiche del consiglio.
«Il Pd ha illustrato la propria difficoltà numerica per una votazione
urgente come quella del bilancio - spiega Scatizzi. - Alla vigilia del consiglio mi è stato domandato quale sarebbe stato il
mio comportamento su questo argomento e io ho risposto che, vista la natura tecnica
del provvedimento, avrei votato a favore, chiedendo però che questo invito
fosse rivolto all'intero consiglio comunale. Per quanto mi riguarda, dunque, il
voto favorevole non racchiude alcun significato politico ma solo l'accoglimento
di una richiesta che ho valutato secondo coscienza e non secondo ragioni
meramente politiche».
Scatizzi ha poi sottolineato come le difficoltà
numeriche e politiche vissute dal Pd non abbiano assolutamente cambiato il suo
approccio nell'attività in consiglio: dai Popolari per Arezzo arriverà sempre
un'opposizione costruttiva e responsabile, non orientata a ragioni politiche ma
volta al bene comune. «Un approccio -
aggiunge, - che accomuna l'intero
consiglio: non vedo opposizioni strumentali da parte di nessun gruppo consiliare
perché tutti, nel corso delle ultime sedute, hanno mostrato disponibilità a
confronti e contributi costruttivi nell'interesse della città. Questo è
dimostrato dal fatto che tanti provvedimenti importanti sono stati assunti
all'unanimità, tra cui proprio l'ultima votazione sulla variazione del bilancio.
Mi sembra dunque che tutta questa polemica risponda più ad esigenze di
visibilità che non a concreta realtà». Resta comunque indubbio l'affanno di
una maggioranza sempre più spesso costretta a legare le convocazioni del consigli
comunali alla disponibilità fisica dei propri componenti. «Questo modo di fare - conclude Scatizzi, - svilisce l'istituzione e la sua autonomia rispetto all'esecutivo. In
questa situazione occorre che il Pd dimostri serietà sui programmi e sui
progetti, aprendo ad un serio confronto politico nell'interesse della città».
Arezzo,
domenica 15 dicembre 2013
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