AREZZO – Per l'Area Lebole si
prospetta un futuro all'insegna dell'incertezza. I Popolari per Arezzo sono
critici nei confronti del nuovo Piano Complesso d'Intervento presentato
dall'amministrazione comunale perché incompleto e non in linea con gli
interessi della cittadinanza. A sollevare dubbi è soprattutto la divisione del
progetto in due lotti con una scelta a tutto vantaggio dell'imprenditoria che
prevede un rapido avvio dei lavori solo per i due terzi dell'Area Lebole che,
sviluppati su 100.000 mq, saranno destinati esclusivamente ad uso commerciale.
L'edilizia residenziale rimarrà così momentaneamente esclusa da questo piano
perché è stata inserito nel secondo lotto, l'ultimo terzo dell'area, la cui
costruzione non prenderà il via prima di almeno 15 anni. La maggior preoccupazione
dei Popolari per Arezzo è dunque che l'area finisca per privilegiare solamente
la parte commerciale ignorando le più ampie esigenze abitative e urbanistiche.
«Questo
progetto - spiega il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - non tiene conto delle reali esigenze dei
cittadini, ignorando l'urgente necessità di edilizia abitativa e assecondando
solo gli interessi economici degli imprenditori e delle grandi ditte edili
extracittadine. Come Popolari per Arezzo crediamo che sia necessario pretendere
l'edificazione già nel primo lotto di una porzione ad uso residenziale e che
questi lavori siano a carico dell'imprenditore che, come era previsto
nell'originario Piano Complesso d'Intervento, otterrà dall'amministrazione un
importante appalto ma a sua volta sarà impegnato in qualcosa di utile per
l'intera cittadinanza».
Nel precedente progetto, l'investitore avrebbe
dovuto occuparsi anche della sistemazione della viabilità circostante all'Area
Lebole, ma l'attuale piano ha eliminato questo passaggio. Non sono più previsti
adeguamenti infrastrutturali volti a migliorare lo snodo viario e lo stato
generale del raccordo che al momento, versando in pessime condizioni, fornisce
un pessimo biglietto da visita per chi arriva ad Arezzo. Tra i punti critici di
questo nuovo progetto, infine, c'è l'inserimento dell'edificabilità in un piano
di recupero che consente all'investitore di risparmiare il 50% degli oneri di
urbanizzazione: perché non sfruttare questo vantaggio per richiedere
all'imprenditore lavori utili per la città? «Questo piano - aggiunge Andrea Gallorini, presidente dei Popolari
per Arezzo, - è parziale e incompleto.
Sarebbe importante affrontare questa area di acceso alla città con un progetto complessivo
più amplio e con criteri di costruzione adeguati e non improvvisati: con una maggior
lungimiranza è possibile riqualificare l'Area Lebole con il doppio vantaggio di
far lavorare le imprese locali e di portare benefici socio-economici al nostro territorio».
Arezzo, giovedì 27 marzo 2014
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