AREZZO – Per l'Area Lebole si
prospetta un futuro all'insegna dell'incertezza. I Popolari per Arezzo sono
critici nei confronti del nuovo Piano Complesso d'Intervento presentato
dall'amministrazione comunale perché incompleto e non in linea con gli
interessi della cittadinanza. A sollevare dubbi è soprattutto la divisione del
progetto in due lotti con una scelta a tutto vantaggio dell'imprenditoria che
prevede un rapido avvio dei lavori solo per i due terzi dell'Area Lebole che,
sviluppati su 100.000 mq, saranno destinati esclusivamente ad uso commerciale.
L'edilizia residenziale rimarrà così momentaneamente esclusa da questo piano
perché è stata inserito nel secondo lotto, l'ultimo terzo dell'area, la cui
costruzione non prenderà il via prima di almeno 15 anni. La maggior preoccupazione
dei Popolari per Arezzo è dunque che l'area finisca per privilegiare solamente
la parte commerciale ignorando le più ampie esigenze abitative e urbanistiche.
«Questo
progetto - spiega il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - non tiene conto delle reali esigenze dei
cittadini, ignorando l'urgente necessità di edilizia abitativa e assecondando
solo gli interessi economici degli imprenditori e delle grandi ditte edili
extracittadine. Come Popolari per Arezzo crediamo che sia necessario pretendere
l'edificazione già nel primo lotto di una porzione ad uso residenziale e che
questi lavori siano a carico dell'imprenditore che, come era previsto
nell'originario Piano Complesso d'Intervento, otterrà dall'amministrazione un
importante appalto ma a sua volta sarà impegnato in qualcosa di utile per
l'intera cittadinanza».
Arezzo, giovedì 27 marzo 2014
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