FIRENZE – Lo scautismo toscano ha tracciato
le proprie strade di coraggio. Il coraggio di 1.600 ragazzi tra i 16 e i 21
anni di ogni zona della Toscana che hanno deciso di sporcarsi le mani per
migliorare il territorio su cui vivono. Loro sono i rover e le scolte di 85
clan Agesci che domenica 2 marzo hanno colorato il Teatro Comunale di Firenze
per vivere il Forum Regionale Rs e per avviare un comune impegno che li
condurrà fino alla Route Nazionale, il grande campo che ad agosto porterà
32.000 scout di tutta Italia a San Rossore (Pisa). Nel frattempo tutti questi
ragazzi diventeranno i protagonisti di un positivo cambiamento nella zona in
cui vivono con l'obiettivo di "lasciare
il mondo meglio di come l'hanno trovato". Negli ultimi mesi, infatti,
gli scout toscani hanno analizzato il loro territorio, cogliendone i principali
bisogni e individuando alcune azioni concrete per migliorarlo: dal Forum alla
Route, avranno tutto il tempo per metterle in pratica e per agire sulla propria
realtà.
«Il Forum è stato un momento di
condivisione e di confronto - spiegano gli incaricati regionali Stefano
Marini e Beatrice Tasselli. - Dopo una
prima fase di studio, i ragazzi sono ora entusiasti di cambiare il loro
territorio e di diventare protagonisti di un futuro migliore».
Tra gli
ospiti illustri erano presenti anche il presidente nazionale dell'Agesci, il
toscano Matteo Spanò, e monsiglior Giuseppe Betori, cardinale e arcivescovo di
Firenze che ha salutato gli scout con il proprio messaggio di coraggio. «Lo scautismo è una risorsa essenziale per la
chiesa - ha detto Betori. - Gli scout
sono il miglior mezzo che possiamo utilizzare per stare in mezzo ai giovani:
voi siete il tramite tra la chiesa e la società. Vi invito dunque ad avere
coraggio. Viviamo in un mondo pieno di paure e di incertezze, ma voi dovete
dimostrare il coraggio e la forza per cambiarlo».
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