AREZZO – Estra non può quotarsi
in borsa senza l'autorizzazione del consiglio comunale. A denunciare
l'illegittimità di questa procedura sono i Popolari per Arezzo che
stigmatizzano il comportamento della società partecipata. Nei giorni scorsi è
stata infatti resa nota la convocazione dell'assemblea dei soci di Coingas per
il 7 marzo, per discutere la presentazione della procedura che porterà alla
quotazione in borsa di Estra. I Popolari per Arezzo denunciano come questa decisione
sia priva di ogni fondamento perché non tiene in alcun conto l'opinione dell'unico
organo rappresentativo della volontà della comunità civica: il consiglio
comunale. L'operazione di quotazione deve infatti essere discussa e approvata
in sede consiliare per fornire all'assemblea dei soci tutti gli indirizzi
necessari e opportuni. «I Popolari per
Arezzo - tuona il capogruppo Luigi Scatizzi, - non vogliono fare una battaglia ideologica ma politica. Per una
questione di democrazia e di rappresentanza dei cittadini, il consiglio ha il
diritto e il dovere di discutere delle scelte strategiche di tutte le sue partecipate:
la decisione di Coingas è irrispettosa delle prerogative del nostro sindaco,
marginalizzandone l'attività e escludendo la parte pubblica».
Il tema di
fondo è la sostanziale questione di come il Comune debba o possa trattenere la
propria partecipazione all'interno del capitale di Coingas.
Quotarsi in borsa e
ricorrere al mercato finanziario privato deve avere solide motivazioni
economiche, finanziarie e patrimoniali, nonché organizzative, dunque una
decisione di tale portata deve necessariamente essere elaborata con indirizzi
specifici dal socio comunale. La legge prevede infatti che il consiglio
conferisca legittimazione all'azione straordinaria della società dal momento che
l'intero patrimonio del gas gestito da Coingas è di proprietà pubblica e che il
Comune è socio di maggioranza relativa. «La
decisione - continua Andrea Gallorini, presidente dell'associazione
Popolari per Arezzo, - di ricorrere al mercato
finanziario privato e di privatizzare definitivamente Coingas senza
l'intervento dell'istituzione pubblica delegittima politicamente l'operazione,
precedendo tra l'altro il riassetto complessivo delle partecipate messo in
cantiere dall'amministrazione comunale». I Popolari per Arezzo chiedono
dunque di avviare una significativa discussione in consiglio e un parallelo
percorso pubblico con la comunità civile perché i cittadini si esprimano
direttamente su tale questione. Sarebbe dunque opportuno convocare con urgenza
un nuovo consiglio comunale, prima del 7 marzo, per discutere esclusivamente di
questa situazione. «Lo statuto di Coingas
- concludono Scatizzi e Gallorini, - prevede
l'unanimità del consenso dei soci. La decisione di quotare la società nel
mercato finanziario privato richiede una modifica statutaria in cui il Comune
ha un ruolo imprescindibile: questa volontà deve considerare i pareri del
proprio consiglio in una seduta convocata con la massima urgenza».
Arezzo, martedì 4 marzo 2014
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