AREZZO – Quale futuro per Banca
Etruria? A sollevare la questione nel corso del consiglio comunale sono stati i
Popolari per Arezzo che hanno richiesto all'amministrazione di interessarsi delle
prospettive del più importante istituto di credito cittadino. Al gruppo
consiliare sembra infatti paradossale che le istituzioni aretine, pur
conoscendo la delicata fase di riorganizzazione strategica vissuta da Banca
Etruria, non abbiano ancora dimostrato di voler approfondire e comprendere gli
sviluppi della situazione in atto. «Le
banche sono viste e considerate come aziende private - ha spiegato il
consigliere Luigi Scatizzi rivolgendosi all'assessore alle attività produttive
Paola Magnanensi, - ma non dobbiamo
scordare che queste ricoprono un ruolo fondamentale per lo sviluppo del
territorio e della sua economia. Pur consapevoli di questo, la Regione, la
Provincia e il Comune hanno spesso trascurato l'importanza della presenza di
strutture finanziarie e assicurative su un territorio, lasciando così passare
nel più totale silenzio tutte le dismissioni e le cessioni avvenute».
I
Popolari per Arezzo hanno dunque sottolineato l'importanza per una città di
poter godere dei centri decisionali della politica creditizia di una banca.
L'eventualità di perdere tale privilegio priverebbe il territorio di un ente che
garantisce investimenti e, soprattutto, che contribuisce alla ricchezza di
famiglie e imprese. Per questo motivo, le istituzioni aretine non possono
ignorare la possibilità che la più importante banca cittadina venga inglobata da
soggetti di altre aree del Paese perché questo comporterebbe interessi e
investimenti diversi e, probabilmente, concorrenti a quelli attuali. «Abbiamo chiesto al sindaco e alla giunta
- conclude Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - di rimediare a tali manchevolezze e di
convocare i vertici di Banca Etruria per chiedere un quadro il più possibile preciso
di quanto sta accadendo, delle conseguenze per le imprese e per le famiglie, e delle
condizioni di sviluppo dell'economia aretina».
Arezzo, domenica 6 aprile 2014
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