AREZZO – L'ospedale San Donato
di Arezzo tornerà ad avere tutti i primari. Negli ultimi anni ben undici
reparti dell'ospedale cittadino, tra cui la chirurgia, erano rimasti senza
guida ma questa situazione sembra destinata ad esser superata perché è stato
convocato il concorso per assegnare i ruoli vacanti. Questa notizia è stata
accolta con gioia dai Popolari per Arezzo che, da sempre impegnati per
mantenere alta la qualità e il prestigio del San Donato, da tempo chiedevano alla
giunta comunale di impegnarsi per trovare una soluzione a questa clamorosa
lacuna. La maggiore urgenza riguardava proprio la chirurgia, un reparto che storicamente
ha sempre rappresentato l'eccellenza dell'ospedale aretino con medici del calibro
di Bayon, Caloni, Lucacci, Ottaviani e Palazzi. Lo sviluppo della robotica e i
più recenti arrivi di Sbrana e Ceccarelli hanno dimostrato l'attenzione che
Arezzo ha continuato a riporre su questo reparto che, però, paradossalmente, si
era ritrovato orfano di un primario.
«La
chirurgia è il motore dell'ospedale - ha spiegato il consigliere comunale
Luigi Scatizzi, - e rappresenta il
termometro dello stato di salute di una struttura efficiente. La presenza di un
buon primario fornisce valore e credibilità all'intero polo, bloccando le fughe
dei pazienti vero altre strutture».
Alla luce di questo, i Popolari per
Arezzo hanno presentato un'interrogazione all'amministrazione per chiederle di
vigilare affinché il concorso si svolga con regole chiare e nel massimo della
trasparenza, due presupposti per riuscire finalmente ad individuare i migliori
primari per garantire futuro alla chirurgia del San Donato e agli altri reparti.
«I primari - continua Giovanni
Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - devono sposare il progetto di Arezzo con l'intenzione di rimanervi per
molti anni per far crescere il nostro ospedale, per sviluppare la robotica e
per formare una classe medica all'altezza». L'interrogazione dei Popolari
per Arezzo si è poi estesa al più amplio sistema sanitario aretino, con
l'esplicita richiesta alla giunta di coinvolgere la Commissione Sanità per
stabilire quei livelli minimi di qualità e di servizio sotto i quali il San
Donato non deve scendere. Questo passaggio rappresenta l'impegno dell'amministrazione
a mantenere una certa qualità del proprio polo ospedaliero, considerando
parametri come i posti letto, i tempi e la consistenza delle liste di attesa o la
mobilità dei pazienti tra i vari ospedali provinciali. «I livelli stabiliti - conclude Grasso, - rappresentano delle prerogative che Arezzo dovrà difendere a livello
politico con la direzione della Asl e con l'assessore regionale, evitando così
di esser sottoposto a decisioni arbitrarie da Firenze come è avvenuto pochi
mesi fa per il 118».
Arezzo, domenica 27 aprile 2014
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