AREZZO – Arezzo non risulta tra
le sedi dei corsi di laurea nelle professioni sanitarie. A differenza degli
anni passati, il bando per le iscrizioni ai corsi di Infermieristica, Tecniche
di Laboratorio Biomedico e Fisioterapia dell'università di Siena non prevede
infatti la sede didattica aretina ma rimane quanto mai vago sull'ubicazione dei
corsi. Questa situazione contraddice quanto emerso ad inizio luglio
dall'incontro tra le istituzioni aretine, i vertici della Asl e i rappresentanti
dell'università che sembrava aver mantenuto ad Arezzo la maggior parte delle
lezioni. A lanciare l'allarme sono i Popolari per Arezzo che, dopo aver
consultato il bando e contattato la segreteria senese, riaprono con urgenza la
questione dell'università.
«Nel bando in
questione - spiega Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo,
- viene prevista come unica sede
didattica Siena e non viene considerata nessuna sede didattica periferica. Il
documento resta infatti vago e si limita a dichiarare: "Per i corsi di laurea
in Infermieristica, in Tecniche di Laboratorio Biomedico e in Fisioterapia sarà
previsto lo svolgimento di talune attività didattiche ad Arezzo e a
Grosseto"».
I bandi delle università di Firenze e Pisa, al contrario,
indicano chiaramente le sedi precisando dove si svolgeranno i corsi e il numero
di posti riservati ad ognuna. Per Siena non è così perché non viene specificato
se e quali attività didattiche si svolgeranno ad Arezzo e se queste riguardino
lezioni frontali, di teledidattica o tirocinio. «Un bando di questo genere rappresenta una sconfitta - continua
Grasso. - Gli impegni assunti dall'università
nei confronti di Asl, Comune e Camera di Commercio devono essere mantenuti: come
Popolari per Arezzo chiediamo che i dirigenti dell'università facciano
chiarezza in merito alla questione e forniscano rapidamente risposte chiare e
precise. Chiediamo dunque di modificare il bando e di specificare la presenza
della sede di Arezzo, dando la possibilità ai futuri iscritti di sceglierla per
i loro studi». Tale mancanza di chiarezza sta infatti scoraggiando le
iscrizioni degli aretini ai corsi di laurea nelle professioni sanitarie perché lascia
all'ateneo senese arbitrarietà di scelta circa la decisione delle sedi, basando
su valutazioni successive al bando le attività didattiche e gli studenti da
inviare a Arezzo, Grosseto o Siena. «Iscriversi
a queste condizioni - conclude Grasso, - significherebbe accettare a scatola chiusa quanto deciderà
l'università. Per questo motivo il comitato studentesco ha già chiesto un
incontro con il governatore regionale Enrico Rossi che ha a sua volta rigirato
l'impegno all'assessore Luigi Marroni. Gli studenti meritano chiarezza e
meritano di avere un bando comprensibile come quelli di Firenze e Pisa».
Arezzo, venerdì 18 luglio 2014
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