AREZZO – Il restauro del
monumento alla Resistenza deve essere l’inizio di un impegno volto alla tutela
e alla valorizzazione della memoria di questa importante stagione storica. I
Popolari per Arezzo accolgono con soddisfazione i lavori effettuati all’opera
in piazza Poggio del Sole che, dopo anni di degrado e incuria, ha ritrovato la
dignità che merita e ha visto ricomposta la frase commemorativa “Il Popolo
delle vallate aretine ai caduti per la Resistenza”. Nel 2008, infatti,
iniziarono a mancare le prime tre lettere ma negli ultimi dieci anni, a causa
del passare del tempo e degli atti vandalici, sono lentamente scomparse altre
quarantatre lettere delle cinquanta complessive, con gli stessi Popolari per
Arezzo che in passato segnalarono all’amministrazione la problematica e
l’esigenza di recuperare il monumento. Questa necessaria opera di manutenzione,
tra l’altro, è avvenuta alla vigilia della festa del 25 aprile e, di
conseguenza, si inserisce in un momento particolarmente simbolico della storia
italiana.
«Sanata questa lacuna -
commenta Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - ci auguriamo che le istituzioni cittadine si
adoperino per tenere in vita la memoria, lo spirito e i valori della
Resistenza. I due miti fondanti del nostro Paese sono infatti la Resistenza e
il Risorgimento ottocentesco, due stagioni storiche che meritano di essere
conosciute, approfondite e, soprattutto, tramandate alle nuove generazioni e
anche ai nuovi cittadini italiani al termine del processo di cittadinanza».
In quest’ottica, i
Popolari per Arezzo rivolgono un appello alla giunta e al sindaco Alessandro
Ghinelli per promuovere progetti di studio che coinvolgano le scuole e le
associazioni culturali cittadine, con l’obiettivo di far conoscere non solo la “grande”
storia della Resistenza ma anche la “piccola” storia riferita ai fatti, agli
episodi e ai personaggi che hanno operato sul territorio aretino come Sante
Tanti, Gianni Mineo e Mario Magri. «Restaurare
i monumenti - aggiunge Gallorini, - è
un atto di dovere civico, ma è ancor più importante adoperarsi affinché la
memoria non si cancelli. Purtroppo la stagione storica della Resistenza è stata
spesso oggetto di strumentalizzazioni o di retorica ma, oltre ad ogni divisione
ideologica, è indiscutibilmente foriera di valori irrinunciabili come la
libertà e la democrazia. Principi che vanno difesi costantemente e che sono
alle fondamenta della nostra Repubblica».
Arezzo,
martedì 24 aprile 2018
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