AREZZO
– Il servizio del
dormitorio per senzatetto si è concluso con l'inizio di aprile, ma i Popolari
per Arezzo chiedono all’amministrazione comunale di non dimenticare quelle
situazioni di disagio emerse nei mesi di apertura della struttura. L’associazione
ricorda come l’assessore Tanti abbia più volte parlato del dormitorio come di
una soluzione emergenziale o come ultima alternativa, replicando a chi avanzava
proposte o miglioramenti che la vera risposta passa esclusivamente attraverso
un più strutturato piano di servizi e di percorsi di reinserimento nella
società.
In questo senso, i Popolari per Arezzo avanzano
l’esigenza di avere chiarimenti su quanti tra i residenti che hanno usufruito
dei pernottamenti (poco meno di una decina tra cui due donne) sono stati già
avvicinati o saranno presi in carico dai servizi comunali alla chiusura del
dormitorio e quanti, da dicembre ad oggi, abbiano già avviato un reale progetto
di recupero che sembrava essere una condizione essenziale per poter avviare l’ospitalità.
La richiesta dell'associazione, dunque, è di precisare quanto più possibile
riguardo il post-dormitorio. «Il
dormitorio così come era stato presentato ha esaurito la propria funzione -
commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo. - Terminata l’emergenza del freddo, infatti, è terminato il servizio per
i senzatetto. In questi mesi, però, l’assessore ha spesso ribadito che coloro
che vivono situazioni di difficoltà necessitano di percorsi rivolti al futuro,
dunque chiediamo di spiegare chiaramente i servizi avviati dal Comune e
orientati ai residenti. Sempre, ovviamente, che questi percorsi abbiano avuto
seguito oltre alle parole dell'assessore, nella speranza che non sia mancata
una progettazione di politiche sociali durante questi preziosi mesi».
Arezzo,
martedì 3 aprile 2018
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