AREZZO
– Imprese sempre più in difficoltà ed un numero crescente di
cassaintegrati: il rapporto del mercato del lavoro della provincia di Arezzo
illustra un quadro quanto mai preoccupante della situazione economica locale. Per
uscire da questa crisi è fondamentale un'azione sinergica che unisca le imprese,
gli istituti di credito e gli enti pubblici: a sostenerlo è Giuseppe Matteucci,
coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che afferma l'esigenza di creare
una rete di rapporti tra tutti i soggetti economici del territorio.
«Le amministrazioni pubbliche devono essere i
primi enti interessati al rilancio dell'economia locale - spiega Matteucci.
- Un primo volano per la ripresa potrebbe
arrivare dalla possibilità di assicurare il credito alle piccole aziende
attraverso i Confidi, i "consorzi di garanzia collettiva dei fidi",
gli enti preposti per agevolare le imprese
nell'accesso ai finanziamenti: le amministrazioni devono facilitare l'introduzione
a questi fondi garantendo alle società i capitali necessari per le loro
attività.
Gli enti pubblici dovrebbero completare la loro opera di sostegno
diminuendo le tasse delle imprese che, a loro volta, potrebbero reinvestire i
soldi risparmiati in opere di urbanizzazione, nel rilancio della propria
produzione o nel mantenimento di un più alto numero di dipendenti. Un altro
ruolo importante lo giocano le banche, soggetti che, in una situazione del
genere, sono chiamati ad un importante sforzo per dare fiducia alle imprese e per
diventare protagonisti attivi dell'economia locale, anche attraverso la
partecipazione in alcune aziende. Le banche dovrebbero rendere più elastico il
credito, assicurandolo anche a tutti quei giovani che, dotati di buona volontà
e di progetti validi, decidono di impegnarsi in un'attività economica. Alle aziende
spetta invece il compito di garantire la propria affidabilità perché un ente
non può permettersi di erogare crediti e finanziamenti ad un'impresa decotta.
Un imprenditore, se la propria azienda non va bene, deve trovare il coraggio
per trasformare la propria impresa, modificandone la struttura e l'attività e
rendendola adeguata alla domanda del mercato.
Tale filosofia guida le imprese
in tanti Paesi europei, mentre in Italia e nella nostra provincia raramente
riscontriamo una ferma volontà di risolvere i problemi: le istituzioni
potrebbero in questo caso giocare un ruolo importante compiendo analisi di
mercato, stimolando il cambiamento e fornendo finanziamenti a chi propone
progetti credibili e che possano permettere di mantenere i dipendenti e il
flusso di ricchezza anche negli anni futuri. Questa è l'unica via percorribile
perché non è più possibile dare finanziamenti a pioggia su imprese destinate a
fallire».
Arezzo, Venerdì 29 Giugno 2012
Uffici Stampa
EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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