domenica 3 giugno 2012

La riduzione del trasporto pubblico è un danno per tutta la provincia e per ogni cittadino

AREZZO – I tagli ai trasporti pubblici urbani ed extraurbani che sembrano profilarsi dal 2013 ridurranno notevolmente il numero dei pullman in circolazione nella provincia di Arezzo, penalizzando grandi fasce di popolazione ed isolando le vallate. Questa situazione ha allarmato Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, che, di fronte ad un'effettiva carenza di risorse, si chiede se non era possibile trovare altre soluzioni senza dover privare i cittadini di tutta la provincia di servizi tanto importanti.
«Il trasporto pubblico sembra dover pagare in termini di posti di lavoro e di sacrifici dei cittadini - spiega Matteucci. - Purtroppo siamo alle solite: mancano i finanziamenti e le amministrazioni locali, anziché recuperare economie attraverso un taglio agli sprechi e permettere al trasporto di funzionare meglio e a prezzi più bassi, decidono di tagliare i servizi, creando disagi ai cittadini, riducendo i posti di lavoro e, soprattutto, ghettizzando numerosi comuni sparsi nelle vallate della provincia. Un buon amministratore ha il dovere di trovare le soluzioni per salvaguardare gli interessi dei cittadini anche nei periodi di difficoltà economica: potremmo tagliare gli stipendi di chi ha ruoli nei consigli di amministrazione delle municipalizzate, recuperare l'evasione fiscale, ottimizzare i tanti costi delle amministrazioni, mettere a regime le costruzioni non accatastate o, nel caso specifico dei trasporti, impostare maggiori controlli e severità per chi usa i mezzi pubblici senza il biglietto. Se le amministrazioni operassero in questa direzione, non solo non sarebbero costrette a ridurre i servizi, ma, al contrario, potrebbero migliorarli e ridurre i costi». 
Matteucci mette in evidenza le conseguenze negative della riduzione dei mezzi di trasporto che, alla lunga, porteranno ad un impoverimento delle vallate e ad un aumento del traffico, dei costi e dell'inquinamento. «Inutile lamentarsi dello svuotamento delle vallate se togliamo i mezzi per arrivarvi - continua. - Come possono vivere comuni come Badia Tedalda o Sestino se sono sempre più isolati? Se agli abitanti di questi comuni togliamo i mezzi di trasporto, assisteremo ad un progressivo impoverimento di questi luoghi, con un loro abbandono, una crescente emarginazione e perdite enormi nel tessuto culturale, ambientale, economico e sociale. Anche se i pullman verranno tagliati, comunque una persona anziana dovrà muoversi, uno studente dovrà andare a scuola e un operaio al lavoro: questo porterà ad un aumento dell'utilizzo dei mezzi privati con un conseguente incremento del traffico, dell'inquinamento e dei costi che graveranno su ogni singola famiglia. Ritengo che le amministrazioni non possano più permettersi tali leggerezze».

Arezzo, Sabato 2 Giugno 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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