martedì 12 giugno 2012

Le contraddizioni sul raddoppio dell'inceneritore

AREZZO – Nei giorni scorsi l'onorevole aretino Bianconi si è espresso a favore del raddoppiamento dell'inceneritore di Arezzo, configurando questa operazione come "buona politica ambientale" e prospettando "ritorni economici, di moderna industrializzazione e di risparmio energetico". Sul tema si è espresso il Dipartimento Ambientale dell'Unione di Centro che, in una nota, ha illustrato le contraddizioni e gli errori contenuti nella suddetta dichiarazione.
«Chi si occupa di questioni territoriali locali dovrebbe essere più preciso e soppesare i termini che utilizza - si legge nella nota del Dipartimento dell'Unione di Centro. - Come è possibile sostenere che costruire inceneritori sia fonte di buona politica ambientale? Tale affermazione contrasta con la recentissima "Proposta di Risoluzione" del Parlamento Europeo del 6 Marzo 2012 in materia ambientale, il cui contenuto si compone di vari capisaldi tra cui alcuni obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti, andando verso una decisa e sostanziale diminuzione di rifiuti e verso il divieto di incenerire tutti quei rifiuti che possano essere riciclati. Questi obiettivi sono da mettere in pratica entro il 2020 e, sul lato pratico, si traducono nell'avere sempre meno bisogno di nuovi inceneritori. 
In secondo luogo vorremmo sapere quale sarà il ritorno economico di cui si parla perché ci risulta che il costo di questo nuovo inceneritore, circa 85 milioni di euro da sommare ai 20 milioni per l'abbattimento di quello vecchio, senza contare gli oneri finanziari, ricadrà completamente sulle spalle dei cittadini di Arezzo e della provincia perché le spese saranno caricate nelle tariffe dei rifiuti. Se dunque in questa operazione esistono benefici economici nell'interesse della collettività, invitiamo a parlarne apertamente entrando nei vari dettagli.
 Infine vorremmo chiedere cosa si intende in riferimento al risparmio energetico perché non capiamo quale sia l'oggetto di paragone di suddetta economia. Probabilmente l'intenzione era di esprimere che il nuovo, eventuale, impianto dovrebbe essere dotato delle più moderne tecnologie per ridurre al minimo le emissioni in atmosfera e, infine, per ottenere il massimo di recupero energetico: se il significato era questo, invitiamo chi affronterà il tema in futuro a calibrare meglio le parole perché, in questo caso, sono state utilizzate espressioni particolarmente imprecise».

Arezzo, Mercoledì 13 Giugno 2012

Uffici Stampa EGV
 Dr. Marco Cavini
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