AREZZO
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Nei giorni scorsi l'onorevole aretino Bianconi si è espresso a favore del
raddoppiamento dell'inceneritore di Arezzo, configurando questa operazione come
"buona politica ambientale" e prospettando "ritorni economici,
di moderna industrializzazione e di risparmio energetico". Sul tema si è
espresso il Dipartimento Ambientale dell'Unione di Centro che, in una nota, ha
illustrato le contraddizioni e gli errori contenuti nella suddetta dichiarazione.
«Chi si occupa di questioni territoriali
locali dovrebbe essere più preciso e soppesare i termini che utilizza - si legge
nella nota del Dipartimento dell'Unione di Centro. - Come è possibile sostenere che costruire inceneritori sia fonte di
buona politica ambientale? Tale affermazione contrasta con la recentissima
"Proposta di Risoluzione" del Parlamento Europeo del 6 Marzo 2012 in
materia ambientale, il cui contenuto si compone di vari capisaldi tra cui
alcuni obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti, andando
verso una decisa e sostanziale diminuzione di rifiuti e verso il divieto di
incenerire tutti quei rifiuti che possano essere riciclati. Questi obiettivi
sono da mettere in pratica entro il 2020 e, sul lato pratico, si traducono
nell'avere sempre meno bisogno di nuovi inceneritori.
In secondo luogo vorremmo
sapere quale sarà il ritorno economico di cui si parla perché ci risulta che il
costo di questo nuovo inceneritore, circa 85 milioni di euro da sommare ai 20
milioni per l'abbattimento di quello vecchio, senza contare gli oneri
finanziari, ricadrà completamente sulle spalle dei cittadini di Arezzo e della
provincia perché le spese saranno caricate nelle tariffe dei rifiuti. Se dunque
in questa operazione esistono benefici economici nell'interesse della
collettività, invitiamo a parlarne apertamente entrando nei vari dettagli.
Infine
vorremmo chiedere cosa si intende in riferimento al risparmio energetico perché
non capiamo quale sia l'oggetto di paragone di suddetta economia. Probabilmente
l'intenzione era di esprimere che il nuovo, eventuale, impianto dovrebbe essere
dotato delle più moderne tecnologie per ridurre al minimo le emissioni in
atmosfera e, infine, per ottenere il massimo di recupero energetico: se il
significato era questo, invitiamo chi affronterà il tema in futuro a calibrare
meglio le parole perché, in questo caso, sono state utilizzate espressioni
particolarmente imprecise».
Arezzo,
Mercoledì 13 Giugno 2012
Uffici Stampa EGV
Dr. Marco Cavini
333/45.35.056
ufficistampa.egv@gmail.com
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