AREZZO
– Un importante
appuntamento per far fronte all'attuale situazione politica locale e per dare
ulteriore spazio ai giovani: Sabato 16 Giugno è in programma il congresso
comunale dell'Unione di Centro, un'occasione preziosa che il partito aretino
sfrutterà per ripartire dalla base, dai singoli tesserati, e per riunire tutte
le proprie forze in vista dei prossimi passaggi politici. Alla vigilia del
congresso, Luigi Scatizzi, ex segretario comunale dell'Udc e consigliere
comunale del Nuovo Polo per Arezzo (la forza politica che unisce l'Udc a Futuro
e Liberà e ad Alleanza per l'Italia), illustra le proprie idee sull'impronta di
rinnovamento che dovrà assumere l'appuntamento congressuale.
«In questo congresso, che simboleggia un
importante momento di democrazia interna, il partito deve puntare su un forte
rinnovamento anagrafico e di presenze - spiega Scatizzi. - Dobbiamo investire sulle leve più giovani,
quelle che sono chiamate a rimediare ai danni prodotti dalle generazioni che
finora hanno occupato il potere e che hanno compromesso il loro stesso
avvenire. Le nuove leve avranno idee ed energie per pensare agli altri e si
lasceranno alle spalle le vecchie categorie politiche e gli assurdi preconcetti
e steccati esistiti fino a questo momento: anche ad Arezzo abbiamo un bel
numero giovani animati da tanta passione e da tanta determinazione, dunque è
necessario che il partito punti con fermezza su di loro per ritrovare
freschezza ed entusiasmo».
Allargando lo sguardo all'attuale situazione
politica nazionale, Scatizzi afferma la necessità di un ritorno della politica
sui binari della moralità e della legalità, l'unica strada perché il Paese si
risollevi e le istituzioni ritrovino credibilità. «In questi giorni in Parlamento si è discusso del Disegno di Legge sulla
corruzione - conclude. - Personalmente
approvo questo progetto perché ritengo che la corruzione sia una delle cause
alla base del disastro economico e finanziario del nostro sistema
amministrativo. Oltre all'azione legislativa deve riprendere una forte opera
educativa perché i cittadini comprendano che la legalità è parte integrante
della cultura e della civiltà di un popolo e non un impaccio o un orpello che
si addice solo a persone "poco furbe". La scuola e la stessa società,
già nei piccoli gesti quotidiani e partendo dal livello locale, devono
trasmettere ai giovani e agli stranieri questo concetto: dal pieno recupero
della legalità e dal rigore morale passano il futuro e l'integrità del nostro
Paese e del nostro territorio».
Arezzo, Venerdì 15
Maggio 2012
Uffici
Stampa EGV
Dr. Marco
Cavini
333/45.35.056
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