AREZZO – Molte zone del comune
di Arezzo sono fortemente esposte al rischio idrogeologico. A lanciare
l'allarme sono i Popolari per Arezzo che, nel corso dell'ultimo consiglio
comunale, hanno presentato la situazione di alcune frazioni alle porte della
città richiedendo un pronto intervento da parte della giunta. Negli ultimi
anni, infatti, gli episodi alluvionali che hanno colpito il territorio aretino
sono cresciuti in frequenza e intensità, colpendo duramente numerose frazioni a
causa delle esondazioni di fossi e torrenti. Questa situazione è stata
determinata dalla scarsa manutenzione del territorio e dalla forte
urbanizzazione che ha portato a costruire anche in zone a rischio e che ha
costretto i corsi d'acqua in argini sempre più stretti, con l'avanzata della
cementificazione che ha impermeabilizzato ampie superfici di terreno. I danni
di una cattiva urbanizzazione sono visibili nei pressi del Bagnoro nel ponte
sul Valtina, realizzato sbarrando l'alveo del fiume e senza lasciare spazio sufficiente
a smaltire la portata di acqua come dimostrano le puntuali ostruzioni di pietre
e vegetazione. Tutto questo ha reso particolarmente problematica la situazione
di Bagnoro dove le difficoltà legate allo smaltimento delle acque piovane e la
piena del torrente hanno portato ad allagamenti di strade, garage e
seminterrati, costringendo alcune famiglie ad abbandonare le proprie case per i
danni apportati dal maltempo.
I Popolari per Arezzo hanno dunque chiesto
all'amministrazione di effettuare l'analisi delle criticità idrogeologiche e
del livello di rischio a cui sono sottoposte le varie frazioni del territorio
comunale, indicando chiaramente le tempistiche per affrontare in maniera
strutturata la problematica e per individuare possibili soluzioni per garantire
sicurezza agli abitanti.
«Un altro nodo
critico - ha spiegato Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per
Arezzo, - riguarda l'operato del
Consorzio di Bonifica che dovrebbe svolgere interventi di manutenzione e
vigilanza: il Comune deve controllare l'efficienza del suo lavoro, intervenendo
in caso di inadempienza. Devono essere chiari i soggetti con responsabilità verso
il territorio e devono essere stimolati a ripulire con costanza tutti i fossi e
gli argini per evitare futuri allagamenti».
In un secondo intervento, i Popolari per
Arezzo si sono soffermati anche su San Polo illustrandone la carente
manutenzione e i rischi della viabilità. I fossi sono coperti di terra,
vegetazione e detriti, dunque sono inutilizzabili e non assorbono l'acqua
piovana, mentre la strada che conduce alla frazione è percorsa da auto a forte
velocità, specie nelle ore serali, mettendo a rischio l'incolumità dei pedoni.
«Per quanto riguarda San Polo -
aggiunge il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - abbiamo chiesto all'amministrazione di verificare lo stato della manutenzione della strada e dei fossi
limitrofi, di provvedere a migliorare l'illuminazione e la segnaletica e di
introdurre deceleratori in prossimità delle abitazioni».
Arezzo, domenica 14 dicembre 2014
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