AREZZO
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Il torrente Corsalone inaugura una nuova stagione di pesca. Da questo fine
settimana, infatti, le sponde del fiume casentinese si riapriranno a tutti i
pescasportivi della provincia di Arezzo e delle provincie limitrofe,
permettendogli di mantenere viva la loro passione nell'unica zona del territorio
provinciale in cui sarà possibile pescare anche nei mesi più freddi dell'anno.
Questa possibilità è garantita dall'Arci Pesca Fisa di Arezzo che, di anno in
anno, continua ad occuparsi della manutenzione del Corsalone e del suo ripopolamento con l'inserimento di un
numero consistente di trote-fario per garantire nel torrente un'abbondante
quantità di pescato. La regola più rigida della nuova stagione, però, riguarda
proprio la protezione della fauna ittica e per questo la pesca sarà consentita
solo in regime "no-kill" che obbliga tutti gli appassionati ad
utilizzare esclusivamente esche artificiali e, soprattutto, a rimettere in
acqua tutte le trote sollevate.
L'attività, inoltre, sarà consentita solo nel tratto di fiume denominato
"zona regolamentata" che si estende dalla briglia del Ponte Rosso
alla confluenza del torrente Fossatone, in un contesto paesaggistico e naturale
tra i più belli dell'intera provincia.
«L'apertura
invernale del Corsalone - spiega Alfredo Rondoni, presidente dell'Arci
Pesca Fisa di Arezzo, - si ripete ormai
da qualche anno in virtù del successo riscontrato tra centinaia di pescatori di
Arezzo e dintorni: siamo orgogliosi di poter garantire a tutti gli appassionati
la possibilità di pescare in ogni periodo dell'anno». Il regolamento per la
pesca sarà affisso lungo
tutta la zona del torrente e sarà disponibile presso il bar 4C in località
Corsalone, dove i possessori di una regolare licenza potranno richiedere gli
appositi permessi giornalieri con validità per il mattino o per il pomeriggio.
Il compito di vigilanza sarà svolto dalle guardie ittiche dell'Arci Pesca Fisa
che continueranno ad impegnarsi nel tutelare la qualità del fiume e nel
controllare l'attività di pesca, con particolare attenzione rivolta soprattutto
a quegli
episodi di bracconaggio che violano il "no-kill", impoveriscono il
fiume e danneggiano l'attività degli altri pescatori. «Il torrente casentinese - aggiunge Rondoni, - rappresenta una delle ricchezze ittiche della provincia, dunque ci
auguriamo di poter godere della collaborazione di tutti i pesca-sportivi per
tutelarlo e per mantenerlo in buona salute».
Arezzo, venerdì 9 ottobre 2015
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