AREZZO – Quello che resta della Lebole sarà raccontato attraverso trentasei
scatti fotografici. Una delle aziende più importanti della storia economica
aretina rivive nella mostra "Washout" che, realizzata dal fotografo
Alessandro Barbagli con la collaborazione dell'associazione Imago, propone un
inedito ed emozionante percorso tra luoghi e ricordi che hanno caratterizzato
la vita quotidiana di centinaia di famiglie. Ospitata dalla Galleria Spazio
Imago in via Vittorio Veneto 33/20, l'inaugurazione di questa esposizione è in
programma sabato 5 dicembre alle 18.00 ma resterà poi visitabile ad ingresso
gratuito anche domenica 6 e martedì 8 dicembre dalle 10.30 alle 13.00 e dalle
16.00 alle 19.30. "Washout", nome simbolico per indicare la fine di questo
colosso cittadino, si sviluppa attraverso tre distinte sezioni che raccontano fedelmente
quello che oggi rimane della Lebole attraverso scatti realizzati in bianco e
nero: l'esterno della fabbrica, i luoghi di lavoro interni e i dettagli dei
singoli ambienti. Dai magazzini agli uffici, ad emergere è un senso di
tristezza e di abbandono che caratterizza oggi l'industria e che è
particolarmente forte nel confronto creato dalla parallela esposizione di
alcune immagine dell'archivio storico del Fotoclub Chimera che mostrano i fasti
passati della struttura e delle sue lavoratrici, le cosiddette Leboline.
«"Washout" non racconta solo una
fabbrica - spiega Barbagli, - ma un
pezzo di storia di Arezzo e delle sue famiglie, perché la Lebole era il fulcro
della nostra economia e ha permesso lo sviluppo della nostra città. Mia madre
era una Lebolina dunque sono cresciuto con i suoi racconti e con il mito di questa
fabbrica: in questa mostra ho utilizzato la fotografia come strumento per
indagare e scoprire cosa ne fosse rimasto, arrivando così ad allestire un
percorso malinconico ed emozionante da presentare all'intera cittadinanza».
Arezzo,
lunedì 30 novembre 2015
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