venerdì 20 luglio 2018

Immobili abbandonati e emergenze abitative: la giunta intervenga

AREZZO – I recenti sgomberi dei dormitori abusivi hanno evidenziato un doppio problema della città di Arezzo. Da una parte è emersa la presenza di un gran numero di edifici abbandonati sul territorio comunale, mentre dall’altra è stata testimoniata l’emergenza sociale ed abitativa vissuta da tante persone. A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che richiedono all’amministrazione comunale una maggior sensibilità nel trattare tali problematiche, non limitandosi esclusivamente a prevedere sgomberi ma trovando risposte concrete per i bisogni della città.
«Negli ultimi mesi - commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - il termine “degrado” è stato spesso utilizzato in modo inappropriato. Il degrado fa infatti riferimento alle condizioni degli immobili abbandonati e che dovrebbero essere recuperati, e fa riferimento anche a quelle limitate situazioni di microcriminalità che trovano nascondiglio in questi luoghi e su cui giustamente la polizia locale deve intervenire. Riteniamo improprio, invece, parlare di degrado quando si fa riferimento ad una vita umana che, in situazioni di emergenza, cerca riparo per la notte: qui emerge una problematica sociale che va capita meglio di quanto fatto fino ad oggi e che va affrontata».
La prima problematica avanzata dai Popolari per Arezzo riguarda la necessità di recuperare e di trovare nuova destinazione ai tanti edifici pubblici e privati in stato di abbandono, scongiurando il loro utilizzo come dormitori e riqualificando molte zone cittadine. La ex Lebole o l’ex mercato ortofrutticolo, ad esempio, sono i casi più emblematici di luoghi storici che hanno avuto un impiego utile per la collettività ma che da anni giacciono senza utilizzo.
La presenza di una reale emergenza abitativa è stata testimoniata l’estate scorsa proprio dallo stesso Soletti con la mostra fotografica “Vite sparse” che, in collaborazione con i Popolari per Arezzo, ha tappezzato le vie della città con manifesti che ne raccontavano i luoghi abbandonati e abitati dai senza dimora. Nel realizzare questo lavoro, l’autore ha incontrato molte situazioni di bisogno e ha documentato le condizioni abitative vissute anche da tanti italiani, uomini e donne, giovani e anziani: ad emergere è stata la necessità di politiche sociali e di investimenti adeguati, orientati a chi vive in stato di povertà assoluta e a supportare il prezioso operato già svolto dal volontariato aretino. «Chiediamo all’amministrazione di dettagliare come verranno utilizzati i 180.000 euro del bando del fondo sociale europeo per il contrasto all’emarginazione - conclude Soletti. - Inoltre avanziamo una duplice proposta: di avviare un servizio di co-housing come quello portato avanti dalla Fraternità Federico Bindi Onlus con spazi comuni destinati ai senzatetto e di migliorare il servizio del dormitorio. Continuando a fare affidamento sull’encomiabile operato della Caritas, il Comune dovrebbe destinare maggiori risorse e maggiori professionalità a questa struttura per renderla sempre più funzionale e attenta alle esigenze del territorio, nell’interesse di tutti».

Arezzo, venerdì 20 luglio 2018

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