AREZZO – I recenti sgomberi
dei dormitori abusivi hanno evidenziato un doppio problema della città di
Arezzo. Da una parte è emersa la presenza di un gran numero di edifici
abbandonati sul territorio comunale, mentre dall’altra è stata testimoniata
l’emergenza sociale ed abitativa vissuta da tante persone. A sostenerlo sono i
Popolari per Arezzo che richiedono all’amministrazione comunale una maggior
sensibilità nel trattare tali problematiche, non limitandosi esclusivamente a
prevedere sgomberi ma trovando risposte concrete per i bisogni della città.
«Negli
ultimi mesi - commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - il termine “degrado” è stato spesso
utilizzato in modo inappropriato. Il degrado fa infatti riferimento alle
condizioni degli immobili abbandonati e che dovrebbero essere recuperati, e fa
riferimento anche a quelle limitate situazioni di microcriminalità che trovano
nascondiglio in questi luoghi e su cui giustamente la polizia locale deve
intervenire. Riteniamo improprio, invece, parlare di degrado quando si fa
riferimento ad una vita umana che, in situazioni di emergenza, cerca riparo per
la notte: qui emerge una problematica sociale che va capita meglio di quanto fatto fino ad oggi e che va
affrontata».
La prima problematica
avanzata dai Popolari per Arezzo riguarda la necessità di recuperare e di trovare
nuova destinazione ai tanti edifici pubblici e privati in stato di abbandono,
scongiurando il loro utilizzo come dormitori e riqualificando molte zone
cittadine. La ex Lebole o l’ex mercato ortofrutticolo, ad esempio, sono i casi
più emblematici di luoghi storici che hanno avuto un impiego utile per la
collettività ma che da anni giacciono senza utilizzo.

Arezzo,
venerdì 20 luglio 2018
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