AREZZO – Bene le strisce
pedonali illuminate nel centro, ma ora diventa necessario pensare anche agli
attraversamenti e alla viabilità di frazioni e periferie. La richiesta arriva
dai Popolari per Arezzo che invitano l’amministrazione ad iniziare a rivolgere
attenzioni e risorse anche verso la sicurezza del resto del territorio
comunale. Il recente impegno di oltre 50.000 euro ha infatti riguardato
esclusivamente la città senza prendere in considerazione le strade delle
frazioni dove la velocità delle auto è spesso più sostenuta, dove il traffico è
maggiore e dove le strisce risultano in molti casi rovinate e poco visibili. Un
caso emblematico è la trafficata e pericolosa Sr71 che taglia numerosi paesi e che
presenta in più punti attraversamenti pedonali non adeguatamente segnalati e
illuminati.
Ad emergere è dunque l’esigenza di una più incisiva segnaletica
verticale, di una manutenzione della segnaletica orizzontale e di una parallela
previsione di nuovi strumenti deterrenti per rallentare gli automobilisti e per
tutelare i pedoni (quali, ad esempio, proprio i led installati in città).
Un parallelo piano di
opere è necessario anche per la manutenzione del manto di molte strade
periferiche che attualmente risultano dissestate e per l’installazione di illuminazione
nei loro punti più pericolosi, attraverso la previsione di un piano pluriennale
di interventi che interessi l’intero territorio e che garantisca la qualità
della viabilità. Un esempio è fornito dalla strada di Ristradella che va da
Olmo a Frassineto dove i Popolari per Arezzo hanno raccolto le lamentele di
alcuni cittadini relativamente al suo cattivo stato. «Questa amministrazione sta rivolgendo scarsa attenzione alle frazioni
- commenta l’associazione. - Condividiamo
e riteniamo giusti gli interventi di manutenzione, messa in sicurezza e illuminazione
dei passaggi pedonali cittadini che noi stessi avevamo chiesto qualche mese fa,
ma crediamo altrettanto importante orientare la stessa cura anche verso le
realtà periferiche. L’amministrazione non può ignorare le tante esigenze emerse
dai piccoli centri dove vive il 40% della popolazione aretina che paga le tasse
come chi vive in città e che dunque ha diritto ad una simile cura: invitiamo
dunque a far fronte alle legittime richieste che arrivano dalle frazioni, liberando
risorse per prevedere un piano di interventi pluriennali volti a coprire
l’intero territorio comunale».
Arezzo,
venerdì 25 gennaio 2019
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