AREZZO – Il Ct Giotto dice “no”
alla violenza sulle donne. Il circolo tennistico ha organizzato e ospitato un
torneo di burraco in collaborazione con l’associazione Pronto Donna Onlus che ha
registrato la partecipazione di oltre cento giocatori che domenica hanno dato
vita ad un intenso pomeriggio scandito da decine di partite. L’iniziativa ha
visto la partecipazione di un numeroso gruppo di soci del Giotto che ormai da
qualche anno condividono la passione per questo gioco di carte, ma anche di tante
persone da tutta la provincia che hanno accolto l’invito a partecipare ad un appuntamento
dove il divertimento si è unito alla solidarietà.
Il torneo, infatti, è stato mosso dalla volontà di sensibilizzare
verso il grave problema della violenza sulle donne e di presentare le attività portate
avanti sul territorio aretino in questo ambito, proponendo una raccolta di fondi
che sono stati destinati in sostegno all’operato del Pronto Donna. Questa associazione
fornisce servizi di ascolto, informazione, orientamento e consulenza a chi ha subito
violenze o vive situazioni di disagio e, solo nel 2018, ben 303 donne
interessate da questa problematica si sono rivolte al Centro Antiviolenza, in
aumento rispetto alle 226 del 2017 a testimonianza di sempre più persone che
stanno trovando il coraggio di parlare e di richiedere aiuto. Al termine del
torneo si è svolta un’apericena che ha rappresentato l’occasione in cui il
presidente del circolo Luca Benvenuti ha consegnato alla presidente del Pronto
Donna Loretta Gianni un assegno con l’intero ricavato di 1.000 euro frutto
delle quote di iscrizione. «L’appuntamento
al Giotto - spiega la presidente Gianni, - ha aperto la rassegna dal titolo “Se non parli, non lo saprà mai
nessuno” che proporrà eventi sviluppati per tutto il 2019 per festeggiare i
nostri trent’anni di attività. La violenza sulle donne è un problema reale, in
crescita e di cui soffre anche la provincia di Arezzo: ringraziamo il circolo per
essersi fatto promotore di questa iniziativa che ci ha permesso ancor di più di
far conoscere la nostra attività che si fa quotidianamente carico di tante situazioni
di dolore».

Arezzo, martedì 29 gennaio 2018
Nessun commento:
Posta un commento