AREZZO – "A testa alta". La
straordinaria e sfortunata vita di Lauro Minghelli rivive in un romanzo
pubblicato a dieci anni esatti dalla scomparsa dell'amato calciatore di
Sassuolo, Torino e Arezzo. Il libro porta la firma di due giornalisti aretini,
Andrea Lorentini e Luca Stanganini, e della scrittrice Katia Zeffiri che negli
ultimi mesi hanno collaborato con la famiglia di Minghelli e con tanti suoi ex
compagni di squadra per ricostruirne l'intera storia, dai primi calci al
pallone alla battaglia contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). Edito
dalle Edizioni Giorgio Vasari e patrocinato dal Comune di Arezzo, "A testa
alta" sarà presentato alla cittadinanza con un grande evento in programma
sabato 15 febbraio, alle 17.00, alla sede dell'Arbitro Club presso lo stadio
comunale, a pochi passi dalla curva che porta proprio il nome di Lauro
Minghelli.
Alla presentazione saranno presenti gli autori, la famiglia e tanti
personaggi che sono ancora legati con affetto al ricordo del calciatore, tra
cui Serse Cosmi, Francesco Graziani e gli ex compagni di squadra, oltre al
presidente dell'Us Arezzo Mauro Ferretti e ai rappresentanti di Chimet e Gimet
Brass-Galvamet, gli sponsor che hanno contribuito alla pubblicazione
dell'opera.
«Il libro - raccontano
gli autori, - è nato su impulso della
famiglia di Lauro e, in particolare, di sua cugina Gessica. "A testa
alta" è un'opera destinata a fissare nel tempo la memoria e i ricordi di
un uomo la cui storia meritava di esser raccontata e che vede intrecciarsi
tanti sentimenti opposti: la passione per il calcio, l'amicizia, gli amori, la
scoperta di mondi lontani, ma anche la sofferenza, il dramma e la disperazione».
Lauro Minghelli ha mosso i suoi primi passi nel Sassuolo, poi si è trasferito a
sedici anni nella Primavera del Torino con cui ha vinto due scudetti, mentre
nel 1993 è passato nell'Arezzo di Serse Cosmi. Dal granata all'amaranto, il
calciatore ha continuato a collezionare vittorie e soddisfazioni, centrando
promozioni e entrando rapidamente nel cuore dei tifosi aretini. Il destino è
però beffardo con Lauro e gli prospetta una sfida più grande al di fuori dei
campi da calcio: lentamente la Sla fa la sua comparsa, con gli interventi
chirurgici e i successivi controlli che non ne riescono a frenare l'avanzamento.
Lauro non si demoralizza ma affronta la terribile malattia con incredibile
forza d'animo e con un contagioso sorriso, da vero campione e, soprattutto, sempre
a testa alta. «Nel libro - concludono
gli autori, - emerge la straordinaria
voglia di vivere di un uomo che ha affrontato la malattia sempre con il sorriso
sulle labbra e facendo forza a chi gli stava vicino: "A testa alta"
mantiene viva l'incredibile lezione che Lauro ci ha lasciato in eredità».
Arezzo,
lunedì 10 febbraio 2014
Nessun commento:
Posta un commento