AREZZO
– Un nuovo catalogo per
diventare ancora più forte e per portare nuovo lavoro sul territorio aretino. A
presentarlo è la Cdas, azienda leader ad Arezzo e in Toscana nel settore dei
surgelati, che in vista della stagione invernale ha deciso di rinforzare la
propria offerta realizzando una pubblicazione che racchiude gli oltre 2.400
prodotti attualmente in distribuzione. La professionalità di oltre 30 anni di
attività ha infatti permesso ai fratelli Franco e Marcello Mazzi di ottenere le
concessioni per distribuire su gran parte del territorio toscano alcuni dei più
importanti marchi alimentari in commercio. Nel catalogo della Cdas vi rientrano
Buitoni, Valle degli Orti e Mare Fresco nei surgelati e nelle verdure, Alemagna
nella pasticceria, Via col Gusto nei primi piatti, Orzoro e Nescafè nel caffè,
Nestlè nei gelati, mentre i prodotti ittici sono garantiti dall'aretina Chimera
Gel. Ad impreziosire tale proposta contribuiscono anche i tanti prodotti
reperiti direttamente da produttori e aziende locali che, con l'impegno della
Cdas, trovano distribuzione tra 2.500 clienti nelle provincie di Arezzo,
Firenze, Lucca, Pistoia e Prato.
«Un
catalogo tanto ricco - spiega Franco Mazzi, - ci permette di garantire a basso prezzo prodotti di alta qualità capaci
di assecondare ogni esigenza di ristoranti, alberghi, bar, pasticcerie,
alimentari e mense. A loro si rivolge anche il nuovo catalogo, una
pubblicazione che ha richiesto uno sforzo importante da parte di tutta la
nostra azienda ma che ci ha permesso di strutturare con precisione e efficienza
la nostra offerta in vista di un periodo importante come la fine dell'anno e le
prossime festività natalizie».
La ricchezza del catalogo permette alla Cdas
di aumentare i fatturati e di superare incolume momenti di difficoltà come
l'ultima estate, caratterizzata da basse temperature e dalla crisi economica di
molte aziende. Il clima anomalo ha inciso soprattutto sulla distribuzione di un
prodotto tradizionalmente forte come il gelato, con un calo delle vendite
registrato in alcune zone montane servite dall'azienda come il Casentino e la
Consuma. A questo si aggiunge la crisi di molti esercizi che si è ripercossa sul
circuito distributivo della Cdas: le sorti di questa azienda, ad esempio, si
sono incrociate con quelle della Despar. La Cdas ha infatti visto decurtare
alcune consegne ma allo stesso tempo ha ricoperto un ruolo decisivo nel
sopperire sul territorio alla momentanea assenza della stessa Despar
approvvigionando bar, alimentari e negozi precedentemente serviti dai prodotti
della grande azienda in difficoltà. «Ci
siamo fatti trovare pronti - aggiunge Mazzi, - con una distribuzione puntuale che ha permesso a molti esercizi aretini
di portare avanti l'attività con tranquillità e profitto».
Arezzo,
giovedì 18 settembre 2014
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