AREZZO
– Icastica non deve
essere lasciata morire. Spesso critici verso questa manifestazione, i Popolari
per Arezzo si schierano comunque al fianco di chi ritiene un errore
interrompere un evento artistico e culturale che ha dotato la città di un nuovo
senso estetico e che ha permesso di avviare una sua promozione in Italia e
all'estero. Fermo restando la necessità di un'analisi da parte
dell'amministrazione dei costi e delle opportunità di questa kermesse, avviando
magari un contenimento in termini economici, la proposta è di rinnovare
Icastica preservandone quegli aspetti che potrebbero avere reali ricadute
positive sulla città. Un esempio è fornito dall'eredità lasciata nel centro
storico dal percorso "I Street" con i suoi murales che, realizzati da
artisti noti e apprezzati sulla scena internazionale, hanno rivalorizzato
alcuni spazi in degrado, come piazza del Popolo, trasformando semplici muri in
vere e proprie opere d'arte in grado di aprire nuovi itinerari turistici. I
Popolari per Arezzo chiedono dunque all'amministrazione di non abbandonare
questo percorso di arricchimento urbano, ma di ampliarlo con l'obiettivo di
ridisegnare in modo permanente anche altre zone cittadine che necessitano di
una riqualificazione artistica e sociale.
Inoltre Icastica potrebbe essere
ampliata verso la valorizzazione di giovani artisti locali ancora in erba o verso
nuove espressioni artistiche quali la fotografia, andando ad inserirsi in un
calendario di eventi volti a promuovere e a far conoscere Arezzo nel pieno
della sua identità culturale.
In questo senso, i seicento anni dalla
nascita di Piero della Francesca hanno rappresentato un'ulteriore occasione
persa per il Comune di Arezzo che, per il 2016, avrebbe avuto la possibilità di
strutturare un innovativo e ricco programma capace di intrecciare l'arte
contemporanea di Icastica alla pittura rinascimentale di questo artista e di
tutti gli artisti a lui contemporanei. A questa carenza di proposte culturali
si aggiunge la difficoltà nel rendere efficienti e pienamente fruibili le
ricchezze aretine, configurando un'ulteriore lacuna nel potenziale turistico
della città. L'esempio più eclatante è fornito dal Museo d'Arte Medievale e
Moderna che accusa una carenza di personale ed altre problematiche che ne
limitano l'apertura a pochissime ore del giorno e che impediscono di
valorizzare opere e autori importanti come Vasari, Bartolomeo della Gatta e
Signorelli. «L'amministrazione ha
dimostrato scarsa lungimiranza turistica e culturale - spiega Massimo
Soletti dei Popolari per Arezzo. - La
scelta di una rinuncia tout-court ad Icastica è paradossale sia perché priva
Arezzo di uno dei pochi eventi di richiamo nazionale organizzati negli ultimi
anni, sia perché non è stata seguita da una proposta alternativa».
Arezzo,
sabato 6 febbraio 2016
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