AREZZO – Le opere di Casa Museo Ivan Bruschi prendono
voce e si raccontano. Cosa pensavano Vasari e Guercino nel dipingere i loro
quadri? Quali storie racchiude una pala del 1300? Come vivevano le ceramiche
dei Buglioni il confronto con i più celebri Della Robbia? Queste domande
troveranno risposta con i monologhi de "Museo in scena. L'opera d'arte si
racconta", un reading itinerante in programma domenica 7 febbraio, alle
16.30, tra le stanze di Casa Museo Ivan Bruschi in Corso Italia 14. Lo
spettacolo è ad ingresso gratuito e chiude un laboratorio di drammaturgia che,
organizzato dalla Fondazione Ivan Bruschi e inserito all'interno delle
iniziative finanziate dalla Regione per la Festa della Toscana, ha coinvolto
dodici aspiranti scrittori in un inedito progetto di museum theatre. Ideatore e insegnante di questo percorso,
assolutamente inedito per il territorio italiano, è stato Samuele Boncompagni
dell'associazione culturale Noidellescarpediverse che ha portato ad Arezzo una
modalità di vivere i musei in modo attivo e creativo, valorizzandone le opere
esposte attraverso singoli monologhi o interi spettacoli.
Questo laboratorio ha
visto tutti i partecipanti vivere un parallelo itinerario di scoperta della
collezione della Casa Museo Ivan Bruschi e di apprendimento delle tecniche di
scrittura, mettendoli poi alla prova nella realizzazione di un monologo per dar
voce a quadri, ceramiche, pale ed altri oggetti.
Sono così nati dieci racconti,
alcuni con un taglio drammatico e altri comici, che saranno letti nello
spettacolo di domenica in un percorso itinerante che permetterà di scoprire ed
ammirare alcune delle più belle opere del museo aretino: dalle pale medievali
ai quadri di Giorgio Vasari, Guercino e Pietro Benvenuti, dagli ex-voto in
ceramica alle sculture. «Ogni aspirante
scrittore - spiega Boncompagni, - ha
scelto un'opera e ha lavorato su di essa per renderla teatrale, raccontandone
la sua storia o quella del suo autore in modo creativo e originale». Lo spettacolo conclusivo, inserito tra
gli eventi del fine settimana della Fiera Antiquaria, vuole diffondere ad
Arezzo e in Toscana il museum theatre,
una pratica tanto diffusa nei Paesi anglosassoni che valorizza la fruizione dei
musei come un'esperienza alternativa e attiva. In questo senso, il successo riscosso
da questa prima esperienza e la qualità degli elaborati prodotti dai suoi
partecipanti rappresentano le basi per replicare il laboratorio anche in futuro
e per estendere il progetto ad altre realtà museali.
Arezzo,
venerdì 5 febbraio 2016
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